Movimento Centro Storico: ecco chi ha remato contro Gino Promenzio alle amministrative

Tengo a precisare, per evitare equivoci ed a prescindere dalle mie ideologie politiche, posso sostenere che il sindaco Stasi, è un bravo sindaco, sarebbe stato tale anche Gino Promenzio se non fosse stato, a suo tempo, bersaglio accanito del cosiddetto “fuoco amico”. Molti a quel tempo furono i personaggi e le circostanze che hanno fatto che tantissimi cittadini credessero nelle sue capacità politiche, nella sua persona e alla sua candidatura. Per prima cosa a danneggiare in modo preponderante il Promezio, è stata la “doppiezza” dei tanti radical scic della sinistra locale, inclusi elementi della sparuta sinistra radicale che in campagna elettorale si sono spesi apertamente per il sindaco attuale, ritenendolo una novità, un uomo più a sinistra rispetto a Promenzio (potevano scegliersi un loro candidato che rappresentasse l’ala estrema della sinistra, del perché non l’abbiano fatto, rimane un mistero). A costoro, si aggiungono le molte correnti, tutte interne al P.D., da anni in perenne conflitto tra loro abituati come sono ad accoltellarsi alle spalle ed a mettersi di traverso in qualunque modo pur di impedire il rinnovamento del partito. Secondo me l’appoggio al Promenzio alle amministrative trova conferma in varie questioni: Invidia, motivi personali, fatti e vendette trasversali risalenti al 2013, tempo della candidatura a sindaco di Giovanni Torchiaro, che come si ricorderà, non la spuntò contro il candidato Giuseppe Gelaci per gli stessi motivi che hanno visto la sconfitta di Promenzio. La contrarietà a Promenzio sindaco, e l’appoggio a favore di Flavio Stasi, é da imputare a fatti verificatosi in quel periodo. Tutto ciò ha fatto in modo che si compissero delle vendette mai dimenticate, mai sopite, e che pertanto tornassero a galla per poi presentare il conto a Gino Promenzio. Lampante, significativo, è il sostegno di Pino Le Fosse (tesserato con il Pd) a Stasi, che per quello che si dice, pare che la sua candidatura a favore di Stasi sia da ricercare in un diniego del Promenzio a quando il Le Fosse voleva candidarsi a sindaco di Corigliano (siamo nel 2003). Tra questi doppiogiochisti è lecito includere personaggi politicamente attrezzati ed ascoltati dai cittadini per il loro passato politico e per i ruoli politici ricoperti sia in ambito comunale che di partito. Citare i nomi oggi, mi sembra inopportuno, perché con un po’ di immaginazione anche uno sprovveduto come me, può risalire ai loro nomi. La cosa ancora più strana, è che più di un candidato a consigliere comunale, che la sera prima era nelle liste che sostenevano Promezio, al sorgere del sole risultavano come per magia a sostenere o a candidarsi nelle liste pro Stasi o pro Graziano. Credo che nella notte qualcosa sia successo, o che qualcuno, si sia ravveduto oppure qualcun altro abbia ricevuto proposte politiche allettanti, da non rifiutare. Tuttora, non si comprende la decisione di Carlo Di Noia, dopo che lo stesso è stato l’estensore, il fautore, nonché il tessitore del programma politico del Promenzio. Altro importante e significativo gruppetto politico che ha tramato contro le aspettative di Promenzio è stato quello legato politicamente alle posizioni dell’ex sindaco ed esponente rilevante a quel tempo del P.D. locale. Trattasi di professionisti, quali avvocati ed ingegneri, tra l’altro facenti parte dell’allora amministrazione e tra i fautori dell’allora piano regolatore e che un anno fa apertamente, ha appoggiato Stasi, e pur essendo iscritta al Pd si è candidata in una lista che sosteneva l’attuale sindaco, determinando la eclatante sconfitta del candidato del cosiddetto centro sinistra, azzoppato per le innumerevoli e laceranti guerriglie e divisioni interne. In questo marasma di tradimenti, di dispetti personali, di diatribe interne, non sono mancate le persone perbene, coloro i quali, nonostante le traversie e le acque torbide hanno sostenuto apertamente ed onestamente il Promenzio, tra questi sono da annoverare Il dott. Giovanni Spezzano, il dott. Mario Nigro, il prof. Nello Iacucci, l’avv. Aldo Zagarese, l’avv. Giuseppe Tagliaferro e tanti altri a cui va l’onere di essere stati fedeli al loro impegno politico. A questo punto il problema è il tipo di rapporto politico che il sindaco Stasi ed i suoi vogliono instaurare con la opposizione, si deve decidere se continuare o no col muro contro muro oppure aprire un dialogo costruttivo in seno al consiglio comunale anche perché si deve redigere lo Statuto, asse portante per la neo città di Corigliarlo-Rossano. Il sindaco deve capire, inoltre, che tra i suoi stretti collaboratori e tra i suoi consiglieri comunali, compreso il suo vice, esiste un rapporto di affari tra questi e la realtà di potere ben consolidati che certamente non vanno per il sottile, vale a dire che costoro non esiteranno a mettere in difficoltà l’amministrazione ed il sindaco qualora questi cercheranno di mettere in discussione i loro interessi. Per capire questo intreccio di interessi, basta dare una occhiata al numero di voti che determinati consiglieri comunali hanno portato alla vittoria di Stasi. Infine, chi di dovere sappia che le due città, da sempre, sia dal punto di vista politico che personale, sono foriere di trasformismo, di opportunismo politico che per necessità, virtù e per stupidaggini, sono pronti a provocare una crisi politica e mandare a casa il sindaco.

Movimento Centro Storico Corigliano Calabro- Luzzi Giorgio

(comunicato stampa)

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