Non ce n’era bisogno, ma le minacce al Sindaco provano che siamo sulla strada giusta almeno per quanto attiene la macchina comunale che è oggetto in questa fase di unificazione delle strutture anche di una generale e radicale revisione in termini di trasparenza ed efficienza. Immissione di nuovi dirigenti, rotazione – mai avvenuta nonostante i piani anticorruzione farlocchi -, nuove strutture di governance, nuove assunzioni per settori carenti, sono tutti tasselli di un più ampio processo di radicale cambiamento che va sostenuto ed incoraggiato e che va accompagnato da tangibili misure di facilitazioni dell’accesso ai servizi da parte dei cittadini a partire da cose elementari come il protocollo, la presenza dei Vigili Urbani sul territorio, le risposte in tempi rapidi e certi alle istanze, la tutela del verde e la gestione dei parchi pubblici, i piani di decoro dei centri storici, la pulizia quotidiana, e tante altre piccole grandi cose che attengono la qualità della vita quotidiana di tutti noi.
Ma ci sono anche le partite degli investimenti pubblici (ma anche privati) dove non possiamo non dobbiamo permettere l’ingresso della mafia: il campo dei lavori pubblici a partire dalle grandi opere come la 106, l’ospedale, la nuova ferrovia per finire a quelle di gestione comunale che richiedono anche una radicale revisione delle procedure di affido.
Perciò noi non vogliamo limitarci ad esprimere la dovuta solidarietà al Sindaco della trasparenza ma affermare che ci siamo come singoli e come movimento civico, che ci mettiamo la faccia anche noi in tutte le azioni di contrasto a mafiosi, delinquenti e fiancheggiatori.
Perché Flavio Stasi è tutti noi; noi cittadini perbene di qualsiasi colore politico che amano la Città (Comunicato stampa).