Minacce a Papasso: il responsabile patteggia, l’ex sindaco a giudizio

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Giovanni Papasso

È stato condannato il responsabile delle minacce. Mi sono costituito parte civile. Non ho mai corrotto nessuno! Una vicenda angosciante, che mi ha provocato profondo turbamento, ha trovato il suo epilogo con la condanna alla pena di un anno e quattro mesi di reclusione del responsabile dei messaggi intimidatori e ricattatori dei quali, per lungo tempo, sono stato destinatario e vittima.
Infatti, appena rieletto Sindaco della Città, nel giugno del 2016, venivano inoltrati sulle mie utenze telefoniche messaggi a raffica con lo scopo chiaramente intimidatorio e ricattatorio.
Alcuni messaggi, dello stesso tenore, venivano inviati anche ai miei amici e collaboratori. La vicenda e’ andata avanti per mesi. Ho prontamente denunciato tutto, senza omettere assolutamente niente. Il responsabile degli stessi fu scoperto e posto agli arresti domiciliari.
Nei giorni scorsi si è tenuta, dinanzi al GUP di Castrovillari, l’udienza preliminare, nel corso della quale, il responsabile delle intimidazioni e dei ricatti  ha richiesto ed ottenuto il patteggiamento ad una pena pari ad un anno e quattro mesi di reclusione per tentata estorsione aggravata, continuata e per presunta corruzione elettorale.
Nella circostanza, poiché persona offesa,  ho presentato formale istanza di costituzione di parte civile.
Il Giudice dell’Udienza Preliminare si è occupato, inoltre, anche della richiesta di rinvio a giudizio nei miei confronti per alcune conversazioni dì Facebook, che io stesso ho messo a disposizione delle forze dell’ordine e di conseguenza dei magistrati, che si intendono meglio valutare ed approfondire. Mi sono messo a disposizione del giudice sottoponendomi ad escussione, dichiarando tutto quanto a mia conoscenza.
Nel coso dell’udienza, il Giudice esaminando la conversazione facebook  ha classificato le mie risposte  “neutre”.
L’accettazione da parte del giudice della proposta di patteggiamento avanzata dall’imputato per tentata estorsione aggravata, continuata e per presunta corruzione elettorale ha, sostanzialmente e tecnicamente, provocato il mio rinvio a giudizio, che è stato fissato davanti al Giudice Monocratico per il prossimo 11 aprile.
Mi sottoporrò al dibattimento con profonda serenità, con profonda fiducia e, soprattutto, nella consapevolezza di non aver mai corrotto né, tantomeno, di aver mai provato a corrompere nessuno, men che meno, per finalità elettorali.
Nel corso di una conversazione Facebook, che, ripeto, io stesso ho fornito alle forze dell’ordine, sono stato solamente cortese, gentile, con risposte neutre, rispetto ad informazioni che mi venivamo richieste. È riconosciuta da tutti la mia totale disponibilità al colloquio ed alla conversazione con tutti i cittadini.
Oltretutto, nella campagna elettorale del giugno 2016, era tale e tanta la solidarietà ed il consenso che non c’era assolutamente bisogno di azionare meccanismi di turbativa o di corruzione elettorale.
Lo straordinario risultato elettorale ed il successo personale conseguito ne e’ prova e testimonianza.
Nel frattempo, senza particolare enfasi, prendo atto con soddisfazione che il responsabile di una vicenda che ha prodotto turbamento, angoscia e dolore a me, ai miei famigliari ed ai miei amici, ha riconosciuto ed ammesso le sue colpe patteggiando la pena, che altrimenti sarebbe stata ancora più pesante.
In ogni caso, sarò sempre, con profonda fiducia, a disposizione dei magistrati e della giustizia, rispettando ogni decisione anche quando non trova la mia condivisione.

Colgo l’occasione per ringraziare sentitamente e profondamente i miei difensori di fiducia, l’Avv. Franz Caruso, per la sua proverbiale professionalità, mostrata anche in questa vicenda, ed Avv. Gaetano Papasso.

                                                Gianni Papasso – sindaco uscente di Cassano All’Ionio

(comunicato stampa)

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