Migranti, i paradossi dell’area urbana

corigliano

DI ROSSELLA MOLINARI

A Corigliano si cercano soluzioni alternative per l’accoglienza dei migranti e c’è già chi propone l’utilizzo di strutture ben precise, comprese quelle confiscate, da destinare a tale scopo. Intanto, nella vicina Rossano, mentre alcuni imprenditori accarezzano l’idea di adattare degli immobili da trasformare in centri di accoglienza, fiutando il business e rendendole quindi redditizie, il movimento “Noi con Salvini” chiede addirittura il censimento degli stranieri presenti sul territorio comunale. Una questione che rischia di esplodere a breve se non si riuscirà a trovare una soluzione e, soprattutto, se non si sarà in grado di decidere quale direzione intraprendere. Andando con ordine, partiamo da Corigliano, dove proprio in questo periodo si sta fronteggiando un’emergenza senza precedenti, con 65 minori stranieri ancora ospitati al Palazzetto dello Sport in attesa di una sistemazione definitiva. Da più parti, si sottolinea la necessità di usufruire di strutture atte all’accoglienza. La questione, tra l’altro, non riguarda il solo Comune di Corigliano, che nel corso dell’ultimo consiglio comunale ha approvato una mozione che lo vede capofila di una programmazione territoriale in sinergia con gli altri Comuni e con la Chiesa, ma deve essere affrontata in un’ottica più ampia che coinvolga tutto il comprensorio. Da qui, le diverse prese di posizione registratesi sulla questione, tra cui quella di Psi e Sel, che ribadiscono la necessità di prepararsi al meglio anche in vista di nuovi sbarchi al Porto di Corigliano. La proposta avanzata, considerati i limiti del Pala Brillia, è quella di utilizzare alcuni immobili presenti sul territorio. Ad esempio, «la struttura dell’Hotel Sybaris, bene confiscato. Si tratta – affermano Psi e Sel – di una struttura inutilizzata, che presenta tutte le caratteristiche, anche di sicurezza, per fornire un supporto adeguato rispetto al Palazzetto dello Sport. Ricordiamo che, per questo tipo di progetti, la Comunità Europea fornisce fondi adeguati. Ma esistono altre strutture come, ad esempio, il “Vecchio macello”, destinato ad essere un inutile ostello della gioventù, che potrebbe essere una soluzione adeguata. Quello che è urgente – concludono – è decidere d’intervenire in maniera programmata. Appellarsi al semplice “non li vogliamo più” non basta e non è un comportamento utile alla risoluzione del problema sia perché esistono leggi internazionali che vincolano gli Stati, sia perché ci sono ragioni di umanità a cui non si può restare sordi». Prospettiva diversa, invece, quella del movimento “Noi con Salvini” che, a Rossano, chiede verifiche, controlli e un vero e proprio censimento dei cittadini di nazionalità straniera presenti. Partendo dalla sfida che attende la Città del Codex e dall’esigenza di imprimere una caratteristica ben precisa allo sviluppo di Rossano, il movimento evidenzia da una parte la necessità di tutelare il decoro, dall’altra l’esigenza di evitare che la città possa ritrovarsi in «contesti fuori da ogni logica e controllo, come già presenti in varie città italiane, anche in città di importanza storica e di cultura come Roma, Milano, Firenze e Venezia».  Nello specifico, oltre a richiedere all’Amministrazione comunale e alla Polizia Municipale di effettuare controlli specifici e approfonditi sugli stranieri, si chiede anche di «verificare le associazioni e/o le strutture, se ce ne sono, che si occupano degli stranieri e/o degli immigrati clandestini; verificare quanto guadagnano le associazioni e le strutture che si occupano dell’accoglienza di questi stranieri e/o degli immigrati clandestini». La presa di posizione del movimento “Noi con Salvini” nasce da una serie di considerazioni e di avvenimenti che hanno caratterizzato il comprensorio negli ultimi tempi, senza trascurare la presenza di detenuti condannati per terrorismo islamico all’interno della casa di reclusione di contrada Ciminata Greco nonché di altri detenuti di religione islamica, il che «comporta la visita di parenti e amici», in un quadro internazionale che oggi vive in uno stato di continuo terrore. E, a destare preoccupazione, considerato «il passaggio su tutto il suolo italiano che questi effettuano per raggiungere le diverse mete degli attentati terroristici che compiono», sono anche «i continui sbarchi nel vicino porto di Corigliano Calabro» nonché «le continue fughe di clandestini sbarcati dal vicino porto di Corigliano Calabro».  Una situazione globale che induce a chiedere finanche l’istituzione di un assessorato ad hoc oppure di un “Osservatorio per la Sicurezza e l’Immigrazione”. Il tutto mentre non manca chi ha già fiutato il business che si nasconde dietro l’accoglienza dei migranti.

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