Messaggio di augurio di Monsignor Satriano, alle scuole dell’Arcidiocesi di Rossano Cariati

Poveri

Scuola … laboratorio di voloAuguri per l’anno scolastico 2016/17 alle scuole dell’Arcidiocesi di Rossano-Cariati

Carissimi ragazzi e giovani, dirigenti, docenti e genitori, personale ATA e istituzioni pubbliche, anche quest’anno, in punta di piedi vengo sulla soglia della vostra scuola per dirvi tutta la stima e l’ammirazione per quanto vi accingete a realizzare in questo spazio delicato e meraviglioso che è la scuola. L’augurio più caro è che, nella molteplicità delle iniziative educative poste in essere, possano determinarsi momenti di autentica relazione, fiducia e amore per far crescere e sviluppare la capacità di affrontare la vita con determinazione e speranza.I nostri tempi non sono facili e il futuro spesso è intriso più di ombre che di luce, ma questo non deve farci arretrare, demordere ma investire nel bene che alberga nel cuore di ciascuno. Tutti, nessuno escluso, veniamo fuori dal cuore di Dio come realtà “bella e buona” capace di “custodire” il mondo, ovvero capace di determinare la crescita della bellezza intorno a noi. Il buon Dio ci ha donato “ali di aquila” per volare alto e gustare la bellezza della vita, anche quand’essa sembra essere incomprensibile e ostile. La scuola diviene occasione imprescindibile e importante per crescere insieme e insieme far crescere quelle ali di cui abbiamo bisogno per volare alto. C’è un’immagine che ha accompagnato la mia adolescenza e che spesso mi ha motivato nei momenti difficili del mio vivere da ragazzo e da giovane. È l’immagine che scaturisce dal bellissimo libro di Richard Bach Il Gabbiano di  Jonathan Livingston, la storia di un gabbiano isolato e reietto ma che con determinazione, lavorando su se stesso, offre al suo stormo orizzonti di speranza e di luce, riconducendo lo stormo alla consapevolezza di un destino luminoso e non quello banale e vuoto di ritrovarsi a razzolare nelle discariche per cercare il cibo quotidiano.Anche noi come quel gabbiano, piccolo e anticonformista, siamo chiamati ad intravedere una nuova via da poter seguire, una via che allontana dalla banalità e dal vuoto dei nostri giorni, comprendendo che oltre al cibo “un gabbiano vive ” della luce e del calore del sole, vive del soffio del vento, delle onde spumeggianti del mare e della freschezza dell’aria. Imparare a volare alto serve a vivere e non a sopravvivere. Ricordo un passaggio del libro di R. Bach, che voglio rileggere insieme a voi: “Scegliamo il nostro mondo successivo in base a ciò che noi apprendiamo in questo. Se non impari nulla, il mondo di poi sarà identico a quello di prima, con le stesse limitazioni”. Gli eventi di Amatrice e dei paesi limitrofi colpiti dal terremoto sono per tutti noi un chiaro monito a fare della cultura e del sapere gli strumenti con cui costruire una società solida e capace di custodire i suoi figli. La scuola, prima realtà risorta nei luoghi terremotati sia anche per noi tutti, e per voi che iniziate l’anno scolastico, il germoglio di speranza per un mondo più giusto e più bello; un luogo dove coltivare e far crescere un pensiero divergente capace di arricchire e sostenere la crescita e il bene dell’umanità. “Non dar retta ai tuoi occhi e non credere a quello che vedi. Gli occhi vedono solo ciò che è limitato. Guarda col tuo intelletto, e scopri quello che conosci già, allora imparerai come si vola.”                                                                                                     (dal Gabbiano- Jonathan Livingston)

Auguri e buon lavoro a tutti + don Giuseppe Satriano Arcivescovo

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