Mascaro, il sindaco nella morsa dei suoi traditori

novembre

Cosa ci sarebbe dietro i continui e ripetuti “mal di pancia” di alcuni consiglieri della maggioranza a sostegno di Mascaro, ormai lo sappiamo. Il Sindaco viene tirato per la giacca un po’ di qua e un po’ di là. Per interessi di partito. Ma anche personali. Di qualcuno che non si accontenta. Che chiede e vuole sempre di più. Stefano Mascaro, Sindaco di Rossano da ormai più di un anno, questo lo sa bene. Qualche anno fa, un suo predecessore, Franco Filareto, si trovò più o meno nella stessa condizione. Un tira e molla con forze più o meno nitide della maggioranza di centrosinistra di allora. E vi rimase per ben cinque anni. Fino al rinnovo del consiglio comunale. Competizione che, peraltro, non lo vide ricandidato dallo stesso Partito Democratico di allora. Adesso Mascaro, dicevamo, si trova nella stessa condizione. Maggioranza risicata. Consiglieri che giocano a farlo indispettire. E stiamo parlando, a proposito di Stefano Mascaro, di una persona perbene. Se al posto suo vi fosse stato un altro, a quest’ora o si sarebbe dimesso o avrebbe zittito tutti. Ma propendiamo per la seconda ipotesi. Mascaro, invece, nel corso dell’ultimo consiglio comunale, quando due consiglieri comunali non si sono presentati (Falco e Librandi), è sbottato: “Domani rassegnerò le mie dimissioni”, ha detto più o meno. Dimissioni che, a sangue freddo, non sono arrivate. Ci avrà riflettuto su, Mascaro. E sarà arrivato alla conclusione che chi deve pensare alle dimissioni non è certamente lui. Mascaro, comunque, starebbe guardandosi attorno. E’ stanco di questo andazzo di cose. Lui, persona moderata e equilibrata, vuole portare avanti il suo programma elettorale. Per aiutare la sua città a elevarsi dal pantano socio-economico in cui è sprofondata da qualche anno. Sta lavorando su più fronti. Soprattutto a livello culturale, politico e economico. Un lavoro oscuro, che non si vede. Ma che alla lunga risulterà efficace. Allora, dicevamo, giusto guardarsi attorno, se qualche suo consigliere si permette di pensare di essere al mercato. La politica è cosa seria. Le ambizioni personali devono essere lasciate a casa. Si deve imparare che quando si viene eletti per la carica di consigliere comunale, che si sia in maggioranza o all’opposizione, o si viene nominato assessore, l’unico obiettivo è quello del perseguimento dell’interesse generale. Questo deve essere il primo punto chiaro per ogni consigliere o rappresentante istituzionale. Mascaro, però, ha capito che dalla sua parte non tutti sono così. C’è chi punta ad altro. Da persona equilibrata qual è, non sarebbe da escludere che di volta in volta si crei una maggioranza che possa sostenerlo anche con l’aiuto dell’opposizione. Dipende dai punti di discussione. Dalle argomentazioni. Ma per il bene comune, non sarebbe da escludere un clamoroso “patto” tra alcune forze di minoranza e quella parte di maggioranza davvero fedele al Sindaco. Può sembrare strano a qualcuno. Forse a molti. Ma è un po’ come pensare al famoso compromesso storico di fine anni ‘70. Certo, se qualcosa si da, qualcosa si deve ricevere. In politica, che di arte del compromesso vive, tutto può accadere. Ma tutto ha un “costo”. Per il bene della città si può fare. Chi si è fatto “guerra politica” in campagna elettorale perché non potrebbe ritrovarsi in un governo di “salute pubblica” che miri a portare avanti quelle questioni di fondamentale importanza per il bene del territorio? Purché tutto si svolga nei canoni della liceità, tutto è possibile. E della buona condotta morale e politica. Poi, si sa, il “do ut des” c’è sempre stato. Ma che si sappia chiaramente, almeno. Cosa e chi.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati: