Mario Gallina ha accettato la sfida di candidarsi con ” Potere al Popolo”

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Le compagne ed i compagni dello jonio, mi hanno dato l’onore e l’onere di rappresentarli al Senato della Repubblica, nella sfida per l’unico collegio regionale con la lista di Potere al Popolo. Il partito della Rifondazione Comunista, da cui provengo, ha voluto puntare sulla mia persona all’assemblea regionale della lista di Potere al Popolo, caricandomi di una grande responsabilità, che mi inorgoglisce ed al contempo, mi obbliga ad un impegno senza risparmio di energia, indicandomi come capolista nel listino regionale. E’ un riconoscimento importante che giunge quasi a voler ricompensare cinquant’anni di impegno militante sempre dalla stessa parte, cioè, quella degli ultimi e dei diseredati, quella delle battaglie di civiltà contro la devastazione del territorio, come ad esempio la lotta contro le trivellazioni per l’estrazione di gas e di idrocarburi al largo del golfo di Sibari, persa purtroppo, che ha obbligato le nostre popolazioni a subire i diktat contenuti nel decreto sblocca Italia del governo Renzi. Piuttosto che la battaglia per la difesa della Costituzione italiana del dicembre 2016, o quella contro la dismissione della ferrovia jonica, tutt’ora in atto. L’ultima, solo per ordine di tempo, è quella che mi ha visto impegnato in prima persona nel Referendum contro la fusione e la liquidazione del comune di Corigliano.

Nel tentativo di spiegare per grandi linee l’ideale ed i componenti della lista di Potere al Popolo, completamente oscurati dalla stampa di sistema, innanzitutto, mi sento di fare un elogio alle compagne ed ai compagni dell’ex OPG occupato “Je so’ Pazzo” di Napoli, che hanno avuto il coraggio, l’intelligenza e la determinazione di promuovere un fatto politico che in Italia non si era mai verificato prima: una autoconvocazione popolare e di classe per partecipare alle elezioni. Poi ci sono le compagne e i compagni di Eurostop, che in gran parte si sono buttati con entusiasmo e coraggio nell’impresa, concorrendo a definire un programma che non ha tutte le nostre proposte di rottura, ma che ne ha molte e soprattutto ne ha lo spirito. Rottura con l’UE e la NATO, stop alle privatizzazioni e ai tagli alla spesa pubblica sociale. Basta guerre, bombe e spese militari. Nazionalizzazioni, a partire dalle grandi banche e ripudio della servitù usuraia del debito. Chi, oggi in Italia, sostiene queste tesi oltre a Potere al Popolo? Le assemblee, tutte senza precedenti e diffuse ovunque, autoconvocate nei territori, da cui è emerso con forza un popolo sommerso e resistente, che fa attività e lotta sociale tutti i giorni, senza quei riflettori che l’informazione di regime dedica ai partiti di sistema. Questo popolo e questi giovani, insieme ad organizzazioni comuniste e socialiste hanno l’ambizione di accogliere e fare proprio il grido di dolore di milioni di cittadini italiani che non hanno più voce. Io, insieme al mio partito, abbiamo deciso di mettere le nostre forze a disposizione di un progetto diverso dai soliti, noiosi e dannosi, cartelli elettorali. Abbiamo nel cuore e nelle menti le idee ed i progetti maturati nella lunga marcia della sinistra di popolo e di classe contro il capitalismo. Oggi, la disinformazione di regime, indica come sinistra ufficiale quella che ha rotto col popolo nel nome del libero mercato, quella che si è messa contro le lavoratrici ed i lavoratori che non si arrendono, che vanno da Almaviva ad Ilva, passando per Alitalia ed a tanti altri luoghi, che lottano contro i licenziamenti concordati tra governo e multinazionali, quella che insegue la logica del profitto abbandonando quella del servizio. Voglio ricordare che 12 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi, perché, malgrado la salute sia un diritto sancito in costituzione, diventa sempre più difficile trovare un ospedale che garantisca i livelli essenziali di assistenza, e non per colpa di eroici operatori, bensì per mere logiche politiche e tecnocratiche, che hanno solo l’obiettivo di far quadrare i conti e di distruggere il servizio pubblico. Abbiamo l’ambizione, inoltre, di rappresentare quei giovani che rifiutano l’alternanza scuola-lavoro, gratis. Quegli insegnanti che per mero calcolo logaritmico, dalla sera alla mattina, hanno dovuto abbandonare le proprie famiglie. Chi denuncia e combatte lo sfruttamento e l’oppressione del lavoro, sempre più precario ed insicuro, imposto da leggi e complicità ignobili e delittuose. Con i tre operai scomparsi ieri salgono a 29 i morti nei primi sedici giorni del 2018.  Chi vuol togliere ogni fiducia a chi ha fatto o permesso leggi infami come il Jobs act, la Fornero, la Buona Scuola ed il pareggio di bilancio in Costituzione. Chi riesce a ribellarsi alla schiavitù del lavoro e alla dittatura del mercato, è oggi una colonna portante di Potere al Popolo. L’avanguardia di quella ripresa diffusa della lotta di classe, che è un obiettivo indispensabile e per non ridurre la Costituzione a carta straccia. Tanti motivi insieme mi hanno convinto a compiere questa scelta. Ad essi aggiungo anche il disgusto per una competizione elettorale che vede tre diverse destre liberiste scontrarsi, in attesa di governare assieme, se nessuno avrà i voti sufficienti per farlo da solo. Contro queste destre, una finta sinistra, in realtà una corrente esterna del PD, che già prima del voto comincia ad accordarsi con quel partito. Non ci sarebbero stati appelli al voto utile, al meno peggio, a turarsi il naso, che mi avrebbero convinto a votare uno di questi. L’assemblea di Napoli, ha indicato in Viola Carofalo, il capo politico della lista, così come prevede il rosatellum, ma da noi non esistono capi. Il nostro concetto di leader è quello ghandiano, dove il capo non deve sentirsi più forte dell’anello più debole della catena. Ho pensato, poi, ai capi ed ai leader di tutte le altre liste elettorali constatando che esiste una differenza abissale non solo politica, ma anche umana, di Potere al Popolo. Nasce una lista diversa da tutte le altre, che si propone di organizzare il popolo oppresso e sfruttato ben oltre la scadenza elettorale. Al lavoro e alla lotta, dunque. Nei prossimi giorni ci vedrete nelle piazze per la raccolta delle firme, venite in massa a sostenere le nostre liste e poi: “Potere al Popolo”.

Potere al Popolo

(fonte: comunicato stampa)

 

 

 

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