Mandatoriccio, Cornicello: “Donnici mente sapendo di mentire”

darioCornicello-640x360Non accenna a scemare l’accesa polemica esplosa fra le mura del comune di Mandatoriccio, sulla scia di un incessante botta e risposta tra alcuni consiglieri comunali d’opposizione e il primo cittadino Angelo Donnici. Il pomo della discordia: il diritto di accesso agli atti e all’Ufficio tecnico nel quale – si leggeva nella nota d’accusa di Dario Cornicello e Gaetano Donnici – era stato persino vietato l’ingresso, limitando l’accesso agli atti al solo giorno di martedì di ogni settimana, fermo restando che il pomeriggio di giovedì quasi sempre gli Uffici sono privi di personale.
A seguito della decisa obiezione di Donnici, che ha definito false e inventate le accuse dei consiglieri, Dario Cornicello oggi torna alla carica con un nuovo comunicato secondo il quale «il Sindaco cerca di giustificarsi mentendo e sapendo di mentire.
Risulta acclarato per tabulas l’atteggiamento impeditivo, limitativo ed ostruzionistico, messo in atto da tempo sul ruolo dell’opposizione, che si verifica puntualmente e sistematicamente ogni qual volta l’opposizione mette il risalto la non trasparenza ed illegittimità dell’azione amministrativa, in particolare, nel settore degli affidamenti dei lavori, servizi ed incarichi professionali.
Lo sgradevole episodio di martedì 19 gennaio ultimo scorso di impedire ai Consiglieri Comunali di opposizione di entrare nella stanza dell’Ufficio tecnico dove operano i RUP (Responsabile Unico del Procedimento), si colloca nell’azione posta in essere dall’opposizione con riferimento al controllo degli atti relativi agli affidamenti dei lavori, che hanno determinato la presentazione di alcune denunce all’Autorità Giudiziaria, per il pagamento di alcuni lavori che non risultano effettuati e, di lavori affidati, senza alcuna procedura ad evidenza pubblica a parenti strettissimi di amministratori.
Ogni Uomo, anche politico, deve assumersi le responsabilità delle azioni poste in essere e non giustificarsi facendo il MENTITORE.

  • Non è forse vero che sono stati pagati lavori, per somme cospicue, senza che gli stessi risultano eseguiti?
  • Dove sono finiti i soldi del progetto “MARE SENZA BARRIERE”?
  • Non è forse vero che numerose pratiche di residenza sono state integrate da varia documentazione, risultata, in parte, dalle indagini esperite presso gli Uffici Pubblici, falsa e manomessa?

A queste domande hai l’Obbligo giuridico pubblico di rispondere e, se le riterrai false, hai l’ulteriore obbligo giuridico di denunciare i fatti all’Autorità Giudiziaria.
Diversamente si concretizzerà il “PARADOSSO DEL MENTITORE DI EPIMENIDE” e cioè  che quanto riferito dal MENTITORE è falso ed è vero il contrario.
Altro che teoremi falsi ed inventati!!

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