Risulta ancor più paradossale nel prosieguo dell’intervista, la sommaria descrizione dell’allocazione del polo covid nel Plesso bizantino dello Spoke Corigliano Rossano, laddove si adduce al fatto che lo Jonio sia sprovvisto di presidi all’uopo utilizzabili, ed adducendo al fatto che il tirreno ha già un Presidio Spoke su Cetraro, ma si glissa sull’originaria destinazione d’uso del presidio di Castrovillari, pensato come Presidio Spoke e destituito dal compito nel giro di 48h. Inoltre si fa riferimento all’ospedale della Sibaritide, alludendo allo stesso con la sommaria definizione di :”Ospedale di un certo tipo”, senza chiarire in merito alla sua destinazione d’uso e soprattutto se lo stesso sia uno spoke clone delle attuali strutture e quindi ancora dipendente dalla struttura Hub di riferimento dell’Annunziata, la stessa richiamata dal commissario insieme al Pugliese-Ciaccio nonché al Gom (grande ospedale metropolitano di Reggio) quali eccellenze della sanità Calabrese, sottendendo un rapporto di subordinazione persistente tra le predette strutture ed il resto della sanità regionale. Nessun riferimento al fatto che già il Presidio di Crotone, anch’esso spoke, ed allocato in area jonica sia stato investito da un reparto covid, in spregio alle circolari previste dal Ministero della salute e datate 27 gennaio 2020, con il tacito placet del relativo hub di riferimento sito nella città di Catanzaro.
Si significa nella stessa intervista che la scelta dello stabilimento di Corigliano Rossano è da intendersi sul fatto che lo spoke disponendo di due plessi, opterà per un polo non covid (Corigliano) e per un polo “anche” covid (Rossano). Purtuttavia spiace dover constatare che ad oggi sono stati predisposti dei percorsi misti in area non covid e relativamente al reparto di Ginecologia allocato nel Plesso di Corigliano, con la creazione di aree covid destinate alle partorienti, e che ancora vengano disattese tutte le raccomandazioni previste circa la realizzazione di ospedali covid e solo covid, piuttosto che “anche covid” che giocoforza prestano il fianco a creazioni di lazzaretti di fortuna in ambienti promiscui.
Nessun riferimento alla considerazione della geografia dell’area jonica che vede i suoi duecento km dal piano di Sant’Anna al confine lucano, nonché gli oltre 400mila abitanti afferenti privati di un Presidio di Secondo Livello e costantemente succubi delle dinamiche centraliste che hanno la loro naturale e scriteriata allocazione nelle città di Cosenza e Catanzaro.
Riteniamo, non più percorribile un disegno sanitario che non tenga conto delle aree interne Jonico Silane, distanti in alcuni casi oltre 2 ore dai relativi hub di riferimento, violando pertanto uno dei principi costituzionalmente garantiti quale il diritto ad una sanità normale.
Chiediamo agli organismi competenti la revoca del mandato del commissario Zuccatelli, parimenti alla deputazione parlamentare nazionale e regionale del territorio e al presidente della conferenza dei sindaci di rendersi promotori di iniziative protese a sollecitare l’atto di revoca.
COMITATO “MAGNA GRAECIA”