L’opposizione diserterà i consigli comunali a Paludi, dura presa di posizione

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Dopo tre anni di legislatura, il quadro amministrativo dipinto dal sindaco Graziano e dalla sua maggioranza, certamente non merita come cornice il gruppo di opposizione “Nuovamente Insieme per Paludi”. Ecco perchè, come già annunciato nel precedente comunicato stampa, noi consiglieri comunali, unitamente al movimento politico che ci sostiene, abbiamo deciso di non prendere parte ai consigli comunali sino a quando le autorità competenti non risolveranno le questioni amministrative in essere. Per troppo tempo abbiamo tollerato questa disamministrazione e nonostante le nostre numerose azioni politiche nulla è cambiato, tutto continua drammaticamente a scorrere come prima e senza alcun freno. Per noi il Comune di Paludi, oltre ad essere la casa di tutti i cittadini, e non solo quella di amici degli amici, è prima di tutto una sacra istituzione democratica soggetta quindi a leggi e regolamenti ed a poteri diversi opportunamente bilanciati. Un concetto totalmente estraneo al sindaco ed alla sua maggioranza impegnati, un giorno si e l’altro pure, ad azzerare con singolari azioni amministrative il potere ispettivo il capo all’opposizione. Noi crediamo di avere dalla nostra parte la maggioranza del popolo paludese e per questo non abbassiamo la testa innanzi a questi vani tentativi di delegittimazione. Ecco perché non abbiamo alcun timore ad arrivare alle dimissioni in blocco di noi consiglieri eletti e dei candidati eleggibili del nostro gruppo. Stiamo dalla parte dei cittadini che chiedono legalità, trasparenza e buon andamento dell’ente. Principi del tutto estranei a Graziano e soci. Le nostre non sono certamente azioni eclatanti ma azioni politiche ed amministrative tese a tutelare la democrazia cittadina e salvaguardare la sfera giuridica del nostro ruolo. A fronte di una maggioranza chiusa in se stessa e refrattaria al confronto democratico, non abbiamo altra scelta; la decisione di disertare i consigli comunali, per quanto sofferta e dolorosa, è senza dubbi necessaria.
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Viviamo in una democrazia insana dove il male minore è rappresentato dalla confusione del sindaco nel suo ruolo di primo cittadino e di presidente del consiglio, aggravata dalla scarsa trasparenza e da uffici comunali che fungono da assessori o da consiglieri di maggioranza. Questa non è “disinformazione” ma dati di fatto opportunamente documentati. Sentir parlare il sindaco e la sua maggioranza di “dovere istituzionale”, di “legittimità”, di “interesse collettivo” e di tante altre “belle” parole scritte nel loro comunicato stampa, è stato come aver sentito parlare il conte Dracula ed i suoi fedeli servitori di donazioni del sangue. Per fortuna, la gran parte della comunità paludese sa benissimo come stanno realmente le cose. Dalle vicende riguardanti la “comunità alloggio per anziani” all’approvazione dello Statuto comunale (avvenuto senza i requisiti di legittimità peraltro con una delibera di consiglio dichiarata immediatamente esecutiva laddove occorre, ai fini della valenza legale del documento, la sua pubblicazione per trenta giorni consecutivi sull’alto pretorio), dagli accessi agli atti negati all’opposizione al mancato regolamento per l’accesso civico generalizzato (c.d.FOIA), dalla mancata nomina del nucleo di valutazione all’approvazione dei bilanci preventivi e consuntivi, dalla gestione dei buoni spesa alimentare ai tamponi antigenici rapidi, tutto palesemente viziato da illegittimità diffuse ed evidenti finanche ai ciechi, tranne che al segretario comunale ed al responsabile dell’area affari generali quali esecutori materiali di queste oscenità amministrative. Le repliche saccenti del sindaco e della sua maggioranza, volte ad eludere le risposte da dare ai Paludesi, le rispediamo quindi ai mittenti. Il confronto, per essere serio e credibile, deve entrare nel merito delle posizioni assunte. Ad oggi sentiamo tante chiacchiere e tantissimo distintivo e più null’altro. Invece di sperare nel dialogo con altri enti locali del territorio per risolvere problematiche comuni, il sindaco farebbe bene prima ad occuparsi delle questioni di casa propria, a partire dalle questioni sopracitate, magari informandosi, per prima cosa, se la revoca di una delibera approvativa, come nel caso dell’approvazione dello Statuto, revochi automaticamente anche l’annesso regolamento comunale per l’istituzione delle commissioni permanenti. Il sindaco potrebbe scoprire cosi che ad essere in malafede è lui e la sua maggioranza, e non solo in tema di Statuto comunale. Prossimamente convocheremo la cittadinanza proprio per documentare questi scempi amministrativi accaduti durante il corso di questa legislatura ai danni della comunità e del nostro mandato elettorale. Siamo estremamente convinti di operare nell’interesse della nostra comunità e nel pieno rispetto delle funzioni a noi assegnate. Ce ne faremo una ragione se il sindaco bollerà, come peraltro ha già fatto, le nostre assenze dai consigli come ingiustificate. Evidentemente non ha capito che siamo in piena protesta politica la cui portata è già stata resa nota agli organi preposti che a breve informeremo di persona. (comunicato stampa – i consiglieri comunali Luigi De Simone, Ferruccio Leone, Isabella Cortese)

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