Qualcuno forse ricorderà la cassa del mezzogiorno, le partecipazioni statali ed altre misure. Quanti i miliardi delle vecchie lire persi in mille rivoli o addirittura non spesi per mancanza di una classe politica capace di elaborare progetti finalizzati a dare risposte alla fame di lavoro alle migliaia di giovani sempre più costretti ad abbandonare la propria terra, impoverendola delle sue migliori risorse.
Bene, sembra che la storia ci stia offrendo una nuova visuale, mi riferisco non solo al Coronavirus, che di colpo ha scoperchiato un vaso di pandora, mettendo in luce verità che non avremmo mai neppure lontanamente immaginato. Ciò che fino a qualche mese fa rappresentava il fulcro del sistema produttivo italiano, di colpo traballa, in taluni casi viene finanche giù come le tessere di un domino.
Quel servizio sanitario che purtroppo ha rappresentato anche per noi, gente jonica, la meta dei viaggi della speranza, avendo la nostra inoculata classe politica privatoci finanche di quei presidi un tempo forieri della sanità di qualità, oggi vuote scatole di cemento armato.
Il progetto ambizioso a cui facevo riferimento è quello elaborato dalla lungimirante visuale di alcune persone (teniamocele strette) che hanno pensato e proposto a tutte le donne e gli uomini un’altra geografia politica della Calabria, rispettosa della storia e delle tradizioni. Una visuale equa e proba di tutto il territorio regionale, fatta dallo stesso peso specifico nei vari territori e dal giusto bilanciamento demografico fra gli stessi: la Provincia della Magna Grecia. Non lasciamo che questa occasione ci sfugga di mano. Diamogli e diamoci la forza di cui saremo capaci così come i popoli della gloriosa Magna Graecia, nel corso della storia, hanno dimostrato.
Vincenzo Caputo — Comitato per la Provincia della Magna Graecia.