L’INTERVENTO. Ospedali in parte inattivi, dopo-covid campagna rivendicazionista

corigliano

Nessuno di noi avrebbe immaginato uno scenario simile, che ha portato tutti noi a modificare drasticamente le nostre abitudini e ha fermato tutte quelle banali azioni che ora tanto ci mancano.

Un abbraccio, un bacio, una semplice carezza, sono azioni che per ovvie e ormai conosciuti motivi non possiamo compiere e ancora stiamo fronteggiando questa battaglia silenziosa ma che a tutti noi sta provocando un rumore sociale insopportabile.

Scuole chiuse, ospedali sull’orlo del collasso, attività commerciali chiuse e disagio economico per moltissime famiglie.

I comuni d’Italia hanno adottato restrizioni e continui cambiamenti nelle varie ordinanze emanate, poiché ancora ad oggi c’è chi non vuole capire che questa epidemia è una cosa seria che non guarda in faccia nessuno e non risparmia nessuno.

Il nostro comune, con tutte le enormi difficoltà dovute alle scarse strutture e attrezzature, sta avendo numeri non particolarmente elevati, se paragonati ad altre zone d’Italia.

Però c’è da dire che, in questo momento molto delicato, tutti noi ci siamo accorti della fatica e ci siamo resi conto che forse, il nostro territorio in tutti questi anni è stato abbandonato e tutti hanno pensato ad altro piuttosto che alle cose necessarie.

Quando dico questo mi riferisco allo scempio lasciato nella sanità calabrese e nello specifico nel nostro comune, con due ospedali parzialmente inattivi e che accusano mancanza di personale sanitario e di attrezzature adeguate ad ogni esigenza. In Italia si conta come in quasi 10 anni di governi di destra e di sinistra, quasi 37 miliardi di euro, non sono stati impiegati per rafforzare la sanità. Tutto questo secondo voi chi lo paga? I nostri ospedali sono ai minimi termini e nessuno sa come fare a risanare una voragine che giorno dopo giorno, anno dopo anno cresce sempre di più.

Scienziati e studiosi cercano di dare una presunta data di fine epidemia e quindi timidamente, dovremmo riprendere in mano la nostra vita e ripartire gradualmente e con cautela.

La regione Calabria e i comuni calabresi, nello specifico Corigliano Rossano sanno da dove partire?

Certamente la nostra amministrazione, dovrà tracciare un piano di recupero e dovrà sicuramente mettere mano a settori che, evidentemente hanno lacune. Per prima cosa finito tutto questo, bisognerà pensare alla nostra sanità, chiedendo alla regione Calabria il pieno rafforzamento delle nostre strutture ospedaliere e aggiungo anche, le aperture delle strutture di Cariati e Trebisacce, fondamentali per tutta la fascia Jonica.

Dobbiamo pretendere l’incremento di medici e infermieri nella nostra sanità, un territorio da quasi 80 mila abitanti deve avere il diritto di una sanità adeguata e preparata a qualunque tipo di esigenza. Poi bisogna garantire strutture scolastiche adeguate e agibili, perché è intollerabile avere situazioni come quelle avute nei mesi scorsi, con tanti ragazzi costretti a spostarsi in altri plessi per problemi di agibilità degli edifici.

Gli organi di controllo devono essere rafforzati e migliorati, perché in questo periodo stiamo vedendo come un territorio così vasto, non riesce ad essere coperto interamente o comunque in modo efficace e molte volte alcune zone rimangono senza controlli e molti furbi non rispettano le ordinanze emanate dall’amministrazione. Il nostro comune dovrà attivare il prima possibile le circoscrizioni comunali, per darsi un aiuto e per permettere a tutti di comunicare con la stessa amministrazione.

Bisogna dare poi aiuto concreto a quelle categorie di lavoratori che per forza maggiore in questo periodo e nei mesi successivi, continueranno a perdere dal punto di vista economico. Si deve fare questo perché dietro quelle attività e quelle categorie, ci sono famiglie che stanno vivendo un periodo mai provato prima. Detto questo, l’epidemia sta facendo capire a noi tutti molte cose.

Sono del parere che alla fine di tutto questo, daremo più importanza ad un semplice abbraccio oppure capiremo l’importanza di gesti banali e che quotidianamente, in questo momento ci stanno mancando come l’aria che respiriamo. Tutti dovremo dare il nostro contributo.

Tutti dovremo pretendere maggiore azione da parte di chi ci amministra. Da questa emergenza, stiamo vedendo come tanto, tantissimo si deve fare e come molte cose essenziali per la nostra esistenza devono essere riqualificare e addirittura rinnovate. Passata questa brutta pagina di storia, bisognerà garantire alla popolazione strutture e organismi adeguati ad un comune importante e vasto come quello di Corigliano Rossano.

Stefano Viteritti

Associazione Politico Culturale” Amiamo Corigliano Rossano “

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