L’INTERVENTO. Menin: Investimento di 140milioni di euro e 300 posti, progetto nel cassetto

futur-e

Cosi scrive Il nostro sindaco : “Si apra un tavolo istituzionale su Enel con il governo nazionale e regionale.
Serve il contributo di tutte le forze politiche, sociali e produttive. “ …….  “…..Non posso non rilevare come si tratti di espressioni politiche che possono vantare fallimenti epocali come quello di Futur-E e che, nel corso di decenni di governo presso Comune, Regione e Paese, non sono riusciti né ad attivare tavoli autorevoli, né ad ottenere da Enel la considerazione che invece la nostra realtà merita.”

Siccome sono stato testimone esterno del presunto fallimento di cui parla il sindaco vorrei permettermi di ricordare che qualcuno non dice tutta la verità: Un gruppo di professori e scienziati dopo attento studio produce un progetto di riqualificazione della nostra centrale Enel. Professori senza alcuna etichetta politica, a differenza di quanto scrive il sindaco, un progetto che contiene una ventina di iniziative tutte collegate tra di loro che ottengono l’obiettivo di produrre energia pulita, rilanciare il turismo, rilanciare alcune attività industriali in maniera sostenibile e non inquinante e soprattutto creare una struttura scientifica a supporto della nostra economia( pesca, agricoltura, commercio e turismo), proprio dentro la centrale dell’Enel, il tutto condito da 300 posti di lavoro fissi e circa altri 5-600 per l’indotto esterno. Il tutto per la cifra di 140 milioni di €. Un progetto firmato da studiosi del CNR e delle nostre università calabresi e italiane.

Il progetto viene scelto da Enel come il migliore tra una ventina presentati, però viene messo in stand-by.  Ora l’iniziativa trova ascolto presso una parte politica ( legata alla destra)  che produce diverse interrogazioni parlamentari  durante i due governi  ultimi, interrogazioni che non trovano risposta  concreta. L’amministrazione comunale di CoriglianoRossano guidata dal sindaco Stasi invece riceve il progetto e riceve diverse sollecitazioni dai presentatori del progetto, ma durante i 18 mesi in cui lo ha avuto a disposizione non ha sentito il bisogno né di sentire chi lo ha redatto, né di chiedere spiegazioni, ma ha solo chiesto che si faccia qualcosa perché il ministero competente a Roma se ne occupi.

Trattandosi di un progetto a forte valenza territoriale, cioè pensato per favorire dal basso il nostro territorio, con attività che si collegano all’agricoltura locale, al turismo locale, alla piccola industria locale e che fornisce energia a basso costo per le piccole industrie del posto, chi avrebbe dovuto prendere in seria considerazione l’idea e il progetto che è già quasi cantierabile, logicamente è  proprio il sindaco del territorio, cioè FLAVIO STASI.  Un progetto territoriale il capo del territorio con l’amministrazione lo sostiene e lo porta all’attenzione del governo (se è valido). Così funziona la democrazia non come la racconta Flavio Stasi, che i professori che stilano un progetto per una zona si debbono trovare il ministro favorevole per conto loro.  Queste sono barzellette ispirate dal linguaggio politico che nulla hanno a che vedere con i fatti veri.  Il progetto Teknè, quello di cui stiamo parlando, è opera di studiosi calabresi e italiani che non sono dei politici, ma degli uomini di cultura che hanno cercato di fare qualcosa per il nostro territorio, che fosse utile. Siccome hanno usato gli strumenti tecnologici che la cultura oggi offre l’Enel, che ha pure i suoi studiosi, lo ha riconosciuto come il migliore.  Se la politica locale si rifiuta di prenderlo in considerazione, così come finora è avvenuto, penso apparentemente per motivi di ordine politico, o la politica locale ha in mette altri progetti(e allora tutto si spiegherebbe..), ma non li ha dichiarati, oppure c’è una superficialità che testimonia la distanza siderale che intercorre tra la cultura e la politica, specie quella di una medio-piccola città calabrese com’è la nostra Coriglianorossano. Oppure c’è il solito piccolo vizietto di chi sta seduto al potere che manda avanti solo quello che passa dalle sue mani personali. 

Io non ho parlato di persona con Flavio Stasi ( perché è stato impossibile) ma preferirei che una persona dotata di buon senso e anche di qualche strumento culturale come è lui, anche solo per rispetto delle migliaia di voti che gli abbiamo dato, trovasse il tempo per analizzare meglio questo progetto, mettendo da parte ogni presunta etichetta politica di comodo e badasse alla sostanza di un progetto che  gli autori stessi definiscono modificabile e adattabile, ma che è stato studiato come un’alternativa seria per lo sviluppo economico del nostro territorio. Io non credo che come città e territorio della Calabria siamo nella condizione  (tra l’altro con la spada del covid in corso) di buttare dalla finestra le cose che possono essere utili a risolvere la disoccupazione e a dare delle prospettive migliori per la nostra area. Mi auguro quindi che i comunicati stampa siano messi da parte e si dia spazio all’analisi del progetto e delle sue implicazioni incontrando gli studiosi, tra i migliori che abbiamo in Italia , che lo hanno scritto. Questo è un augurio da cittadino, poi se il sindaco ha progetti ancora migliori di quelli proposti da questi scienziati, ce lo dica che pendiamo dalle sue labbra.

PROF. FABIO MENIN

 

 

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