L’INTERVENTO. Coronavirus: Richiesto un impegno unitario

Fabio Menin

In questi giorni incerti e in alcune aree del nord tristi, c’è tanta incertezza e anche confusione che gira nella testa delle persone, e non solo in Italia, ma in tutto l’occidente. Girano filmati strani sui social, molta gente crede che sia un complotto fatto apposta per sottomettere ulteriormente la gente. Nella politica italiana, poi, c’è l’opposizione che continua a sparare a zero sul governo, non rendendosi conto minimamente che il paese per uscire da questa malattia ha bisogno di impegno unitario.  Scienziati e medici che intervengono in Tv si dividono tra quelli più pessimisti e quelli che invitano a non drammatizzare. Io non sono nè medico e nè scienziato, ma di una cosa sono certo:  dalla difficoltà, da che mondo è mondo si è sempre usciti con l’impegno, il sacrificio delle persone che, quando diventa sacrificio organizzato e unitario riesce ad ottenere meglio e prima i suoi obiettivi.

Questa è una legge della vità riassunta nel semplice detto popolare “l’unione fa la forza” che è quello che abbiamo bisogno noi italiani in questo momento per uscire da questa situazione. Le difficoltà sono tante, le storture del sistema sanitario almeno al centro sud, ma non solo, ci sono eccome, ma nonostante tutto ciò  per uscire da questo subdolo e maledetto virus ci vuole innanzi tutto che ci crediamo e poi che ci impegniamo tutti quanti a rispettare insieme le regole che ci hanno suggerito le istituzioni , sempre, a casa nostra, dal panificio o al supermercato . Lo scetticismo, la critica al governo pura e e semplice, la sfiducia non fanno altro che ritardare la soluzione del problema, invece è necessario un impegno  civile di tutti.

CHI HA SCONFITTO PER ORA IL CORONAVIRUS?

 Le popolazioni dell’Asia orientale, Cina, Taiwan,  Corea del sud e altre che hanno un concetto diverso dal nostro della vita: per loro lo stato e la sua organizzazione è più importante dell’individuo per cui o lo stato impne la sua legge con la dittatura, oppure la gente si raccoglie intorno allo stato ed esegue ordinatamennte le sue istruzioni tutta e insieme. Però lo stato programma e organizza bene i sistemi di lotta sanitaria, per esempio le app sui telefonini che consentono di tracciare subito  chi è positivo e avvertono le persone su chi hanno vicino. Quindi meno libertà personale, ma più sicurezza. Noi occidentali invece  vogliamo più libertà personale e otteniamo meno sicurezza sociale, perlomeno in questa situazione  di pandemia in atto.

COME SI ESCE DALLA PANDEMIA ?

Con l’impegno e il sacrifico unitario di tutti: prima bisogna crederci, mettendo da parte la sfiducia o le false credenze, poi bisogna impegnarsi nei comportamenti di tutti i giorni per indossare la mascherina, tenere le distanze e curare sempre la propria igiene personale. I nostri figli quando vanno a scuola o per le strade  non hanno il diritto di girare insieme in gruppo uno attaccato all’altro  e dobbiamo farglielo capire, perchè così fregandosene delle regole di distanziamento, si fanno del male da soli e sopratutto fanno del male rientrando in famiglia se ci sono persone più fragili con la salute. Ancche i gestori degli esercizi di pubblica vendita debbono in qualchemodo impegnarsi a faar rispettare le regole nei propri locali, corrreggendo chi si comporta male.  Ogni famiglia  e ogni cittadino deve impegnarsi , più lo facciamo tutti insieme e prima usciremo da questa pandemia.

FABIO MENIN

 

 

 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati: