L’INTERVENTO. Agroalimentare biologico, il ruolo della Magna Graecia

Giovanni Antonio Marsala

In un avanzato periodo di pandemia mondiale da Covid 19, per la nostra amata Calabria è l’export il light motives su cui puntare. Tutto cio’ soprattutto se incentrato in un orientamento BIO, verso l’agroalimentare. Dobbiamo creare un ampio margine di internazionalizzazione del modello, su cui far rinascere la potenzialità enorme dei nostri prodotti agroalimentari biologici. Soprattutto, se oltre all’aspetto BIO, viene evidenziato anche il percorso di lavorazione su base GREEN ECOSOSTENIBILE. Tutto questo puo’ essere possibile,  nella nostra fascia jonica crotonese sibarita la quale offre potenzialità naturali per realizzarlo. La soluzione puo’ risultare di difficile avviamento solo all’inizio, poiché si deve incentrare la lavorazione dei nostri prodotti agroalimentari verso un indirizzo nuovo, che è quello di far spiccare in maniera notevole l’aspetto BIO.

Solo cosi’ si puo’ aumentare quella che è la naturale richiesta interna , e aumentare cosi’ quello che è l’export calabrese, che complessivamente pesa meno del  25% sul PIL regionale e pari solo allo 0,1% su quello dell’export nazionale. Sono questi i  numeri che segnalano, come in Calabria,  e soprattuto nella nostra fascia jonica, si potrebbe avere una certa “ protezione” dai mali oscuri come la criminalità organizzata.

Proprio valorizzando l’aspetto BIOLOGICO con percorsi di lavorazione ECO SOSTENIBILI. Questa ultima  caratteristica non potrebbe far altro che essere considerata meritevole dell’ulteriore protezione della Comunita’ Europea. La stessa Comunità Europea che ha fatto negli ultimi anni uno dei fondamenti portanti, proprio l’aspetto Biologico green.  Del resto, le caratteristiche morfologiche del nostro territorio costiero e pre- collinare jonico- crotonese sibarita, offrono queste caratteristiche che non aspettano altro di essere implementate e valorizzate.

Un esempio calzante sono i nostri prodotti agricoli, come il grano in primi, e i vari cereali coltivati con metodi di concimazione naturali, facilmente ottenibili biosostenibili e di conseguenza a bassissimo impatto economico. Questo è un importantissimo esempio di come si puo’ andare lontano ottenendo ulteriori prodotti dalle nostre stesse filiere. Ma analizziamo ulteriori imput di crescita, l’adeguamento delle nostre imprese agroalimentari alle normative europee su base eco-bio-green.

Come Comitato per la Provincia della Magna Grecia dobbiamo accertarci anche che, questi parametri standard siano recepiti al piu’ presto, e  anche se con il piccolo trotto la via da alcune di queste, sembra essere intrapresa. Tutto questo perché settorializzando proprio la filiera agroalimentare, si nota, da dati ISTAT , come apparentemente sia un area in cui si osservano vivacità e dinamismo imprenditoriale, con realta’ di eccellenza in evidenza. Una crescita secondo questi dati del +6.6% annua, in termini di presenza e strutturazione sui mercati internazionali e nella catena globale del valore. Se proprio l’agroalimentare è il settore su cui le altre regioni meridionali sono piu’ impegnate per  proiettarsi all’estero, questo dato potrebbe notevolmente crescere, se nella nostra fascia jonica applichiamo con graduale impegno i parametri ECO BIO GREEN sopracitati. Le collaborazioni per la produzione di olio per esempio, su queste basi sono tenute in considerazione notevole anche dalle nostre universita’regionali. Ma la stessa considerazione deve essere tenuta , e’ sicuramente non potra’ che essere cosi’, anche dal nostro governo regionale.  In conclusione quindi, bisogna puntare sui tanti piccoli imprenditori eccellenti che abbiamo sul nostro versante jonico . Imprenditori che gia’ hanno ottenuto risultati importanti in termini di redditivita’, crescita aziendale, innovativita’ e penetrazione sui mercati esteri, e lo si puo’ fare ancor di piu’ se sui nostri prodotti abbiamo il nostro marchio BIO.          

Giovanni Antonio Marsala  – componente Comitato Magna Graecia 

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