L’esperienza Covid dell’assessore Giuseppe Campanella: Tra solitudine e indifferenza

Giuseppe Campanella

Trebisacce – Sono Giuseppe Campanella, infermiere professionale, caposala reparto chirurgia ospedale di Corigliano e Assessore al Comune di Trebisacce.
Insomma un addetto ai lavori e facente parte del sistema sanitario, tra oneri e onori.
Ho una postazione privilegiata rispetto al diritto di accesso alle cure, facilitato in questo evidentemente dai rapporti diretti per lavoro, conoscenza ed amicali con moltissimi operatori.
Il mio incontro con il virus avviene all’interno del mio reparto di ospedale e da lì comincia la mia esperienza di vita con il virus.
Accertata la mia positività con il nemico invisibile, viene disposto l’isolamento di tutta la mia famiglia presso il proprio domicilio.
Il grande nemico invisibile ci ha resi invisibili, emarginati, isolati e ostili, quasi a voler ostacolare i rapporti solidali e armoniosi verso il prossimo.
Sulla mia pelle ho avvertito la tristezza dell’indifferenza del sistema sanitario, ma allo stesso modo con grande gioia, ho riscoperto i valori di tutti coloro che mi sono stati accanto in questa lunga odissea.
Sta di fatto che dopo essere stato rinchiuso in casa non ho ricevuto alcuna telefonata da parte di nessuno preposto alla trattazione del Covid.
Abbandonato al proprio destino.
Il sistema sanitario dimostra di operare ancora oggi con la vecchia logica di creare sigle, oggi si chiamano USCA ieri CURE PRIMARIE ecc, che rappresentano non una soluzione del problema ma solo la creazione di una struttura autoreferenziale.
Per tale ragione mi auguro che gli interessi economici che ci sono dietro questo virus, iniziano a restringersi e ad essere più operativi per tutte le malattie e non solo per questo virus mutevole.
In assenza di una risposta globale del sistema sanitario non stato graziato ed assistito in modo efficace ed amorevole da una terapia composta da antibiotico zitromax, deltacortene, eparina, clexane, integratore a base di lattoferrini, spray nasali.
Questa cura è stata ideata, pensata e resa concreta e praticabile grazie alla grande professionalità ed alla lungimiranza dei dottori Mimmo Federico, Giuseppe Ferraro e Maria Francesca Durante.
Grazie a loro sono ancora tra i vivi e con un grande senso di gratitudine verso di loro e con un senso di responsabilità verso tutti i cittadini e verso il “mio sistema sanitario”, che mi hanno indotto a rendere pubblica la mia esperienza.
Si parla tantissimo in questo periodo di medicina del territorio, ma in effetti come dimostra la vicenda covid niente si fa per attivare le professionalità presenti in tutto il pianeta sanità.
Io sono un fortunato perché intraneo al sistema ed ho goduto dell’assistenza di grandi professionisti, ma coloro i quali non sanno e non hanno a chi devono chiedere conto?
E’ arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti, rendendo reale ed effettiva la presa in carico da parte del sistema che come tale deve agire ed operare in tutte le sue articolazioni per un trattamento globale.
In concreto sul territorio è possibile creare azioni multidisciplinari che abbiamo la finalità di seguire i casi di covid a domicilio in sicurezza ed anche con un servizio telefonico dedicato per ogni bisogno che gli ammalati costretti a stare a casa possono rappresentare.
In qualità di Assessore ho contattato la Dottoressa Arvia che ha dato la sua ampia disponibilità ad operare sul territorio in collaborazione con le strutture dedicate del sistema a seguire i casi presenti.
Una sinergica azione tra il distretto ed il terzo settore, nel caso di Trebisacce utilizzando l’esperienza e l’organizzazione della Misericordia, potrà dare cure ed assistenza e nello stesso tempo non lasciare nella solitudine e nella indifferenza gli ammalati (Comunicato stampa).

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