Lega: Oliverio grande assente nel processo di fusione

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Paolo Lamenza

Il processo di fusione dei Nostri due Comuni segna il passo. Credo sia necessario rimarcare alcune precise responsabilità, per evitare che i cittadini continuino a lanciarsi accuse reciproche su cosa fanno i Rossanesi contro Corigliano e viceversa. Grande assente, indiscutibile colpevole dello stallo è Mario Oliverio!  Inappellabile la sua condanna politica per il suo oscuro defilarsi da una pratica portata a termine con il suo impegno e poi abbandonata a se stessa. Eppure, durante l’ultima campagna elettorale, lo stesso Presidente, si è catapultato sul nostro territorio, scortato da “ruspe e saccenti “ che avrebbero dovuto ergere nuovi ospedali, aprire nuovi reparti e chi ne ha più ne metta. Il Presidente Oliverio insomma, come Suo costume, eccellente venditore di fumo, indiscusso cerimoniere nelle  inaugurazioni di reparti, strutture e nelle benedizioni di “nomine” dirigenziali, non  ha ancora inteso che l’esito elettorale del 4 marzo non ha solo sancito il “Governo del Cambiamento”, ma, ratificato il rispetto dei cittadini e del territorio in cui essi vivono; al Presidente, forse, non è ancora chiaro che si è chiusa l’epoca delle chiacchiere e delle promesse per aprirsi quella delle riforme e del rinnovamento.

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Mario Oliverio

Come può , quindi,  Oliverio pensare che la Calabria tutta o una intera area geografica, quella di Corigliano-Rossano appunto, possa essere mortificata in questo modo? Come è pensabile lontanamente  di prendere ancora tempo sul progetto fusione Corigiano- Rossano magari aspettando altri appuntamenti elettorali prima di far sentire la presenza della Regione Calabria? Ad oggi , cosa che porteremo alla attenzione del Ministero competente, ma soprattutto tra la gente, nessun aiuto infatti in termini di personale, con gli stagisti mai assegnati al Comune, nessun aiuto in termini formazione del personale, nessun impegno mantenuto, seppur ricompreso in quell’ordine del giorno appendice della legge regionale 2/2018 (Istituzione del comune Corigliano-Rossano), approvata dal consiglio regionale senza un minimo impegno economico.

Cosi , se il ministero non erogherà l’annualità prevista dalla legge Delrio e si dovrà aspettare il prossimo anno per l’erogazione dei circa duemilioni di euro, Oliverio lancia comunicati sui suoi inutili tour in Regione, facendosi fotografare ora con un bimbo in braccio, ora con il cappello da ferroviere credendo, dopo trenta anni di carriera politica, di imbambolare ancora i Calabresi  e continuare a mortificare  l’Area Ionica. Capirà , però, alle prossime consultazioni, che ora tocca a lui andare a casa finalmente , che la festa è finita e che potrà/dovrà ritirarsi a vita privata godendosi le pensioni maturate fra Parlamento, Regione e Provincia. Così come è finita la festa per il Suo amico Marco Minniti, che, per quanto traspare da notizie frammentarie, ha regalato una tendopoli per migranti da allestire all’interno dell’area porto, che, inevitabilmente comprometterebbe il destino e lo sviluppo della intera zona marittima portuale attenzionata coma AREA ZES (Zone Economiche Speciali) del Comune Unico.

Attenzione quindi, i Commissari vigilino e informino la cittadinanza tempestivamente! Noi, si, anche Noi, faremo i nostri approfondimenti ed i conseguenti passi  affinché si possa scongiurare una tale disgrazia, chiamando in causa, se necessario, il Ministrero competente.  Ma il “capitolo stallo” della fusione implica altre responsabilità. Ho già scritto nei giorni scorsi,  che il poker di commissari procede a rilento, molto a rilento, mentre i problemi corrono alla velocità della luce: spiagge ancora sporche in piena estate, erba alta come nemmeno nelle savane, condotta sottomarina a grave rischio di implosione e i commissari che fanno: consentono che Corigliano continui a pubblicare oggi decine di determinazioni datate 30 marzo 2018, con una facilità non solo di dubbio gusto ma soprattutto di dubbia legittimità. Contestualmente, però, si lanciano bandi per feste e balletti, di sicuro utili, ma vanificabili dalle condizioni di due città sporche, con problemi di viabilità incredibili per i crateri sulla sede stradale, forieri di cause contro il neonato Ente locale unico. Eppure gli ambiti di intervento sono ben definiti, ciascun sub Commissario ha deleghe specifiche;  si naviga a vista, con velenose veline ispirate dai soliti manovratori occulti, con favole sui conti pubblici ispirate da consulenti bramosi di  dimostrare che l’erba del vicino è sempre più secca(magari!) con un gioco al massacro che lo ripeto fa serpeggiare in più di uno il sentimento del… “chi ce lo ha fatto fare”….pericolosa anticamera di spinte disgreganti.

Pertanto , sapendo di interpretare il pensiero di tanti, ritengo che si debba pensare ad una riorganizzazione globale ponendo come base la meritocrazia, la disponibilità , lo spirito di sacrificio del singolo professionista e la spesa che il Comune impegna per ogn’uno di essi,  tralasciando l’atto di nascita  e il Comune di provenienza. Pertanto, bilanciare le forze operative si, ma spalmando le professionalità laddove realmente urge la Loro presenza, non necessariamente , quindi, tre dirigenti, per il sol fatto di essere Rossanesi, debbano essere compensati con personale di Corigliano o viceversa. Attenzione poi alle plenarie assemblee su come spendere fondi, siano essi Europei o Regionali. Stiamo osservando , spinti da una miriade di giovanissimi e da gente ormai abituata  a vederci chiaro , la gestione e i flussi degli stessi fondi, i cittadini, ben informati da social, da stampa di vario genere e l’ormai semplificato accesso ad atti pubblici,  esigono  quotidianamente e legittimamente, conoscere e comprendere l’iter e gli esiti di bandi pubblici . Ma questo è un capitolo di cui ci occuperemo molto dettagliatamente presto.

 

                                                              Segreteria Politica Lega Salvini Premier

                                                                              Corigliano Rossano

                                                                            Paolo Maria Lamenza

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