Laghi di Sibari, un mare di parole e promesse

laghi sibari
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Giuseppe Graziano

Quante volte, durante l’ultima estate, abbiamo sentito parlare dell’imminente riapertura del canale di accesso ai Laghi di Sibari? Un’infinità! Quanti giri in barca e passerelle politiche ci siamo sorbite nelle ultime settimane che annunciavano nuove soluzioni e nuova vita del prestigioso villaggio nautico? Troppe! Bene, oggi siamo a chiusura e consuntivo della stagione estiva e registriamo che nonostante i proclami e nonostante una nuova legge regionale ad hoc, concepita malissimo, il canale degli Stombi è ancora insabbiato e l’accesso ai Laghi impedito. Tutto questo mentre gli esercenti registrano il peggiore trend di sempre, la nautica arranca, i diportisti vanno via e qualche Consigliere regionale, diventato l’ombra di se stesso, continua a contraddirsi giorno dopo giorno. La questione dei Laghi di Sibari è diventata la cartina di tornasole dell’approssimazione con cui viene ormai governato il territorio dell’Alto Jonio calabrese, che – ahinoi! – non ha più nessun punto di riferimento autorevole all’interno della Regione.

È questo il commento del presidente de Il Coraggio di Cambiare l’Italia, Giuseppe Graziano, intervenendo nell’ormai annosa – è proprio il caso di dire – questione dell’insabbiamento dei Laghi di Sibari che, nonostante il fiume di parole, impegni e promesse, assunte dalle Istituzioni regionali rimangono inesorabilmente isolati dal resto del Mediterraneo.

Quello che poteva essere limitato nell’alveo degli interventi straordinari per garantire l’accesso ad un servizio – aggiunge e precisa Graziano – si è trasformata negli anni in una questione, fino a sfociare di recente in una vera e propria emergenza. E questo perché chi si doveva occupare di rappresentare le istanze di questo territorio in seno alle istituzioni regionali ed evidenziare, con dati alla mano, necessità e problemi ha fatto solo propaganda spot. Anche contraddittoria. Non è una Legge che risolve il problema. Tanto più se la stessa legge è scritta senza cognizioni di causa e senza alcun principio. Prova ne è che, alla fine di tutto, l’iter legislativo che doveva finalmente aprire la bocca della darsena al mare, consentendo il transito delle imbarcazioni, e che aveva fatto saltare di gioia qualche consigliere sugli scranni palazzo Campanella, non è servito praticamente a nulla. “Mancano i soldi!”, tuona oggi il redattore della Legge. Ne mancano più di due terzi rispetto a quelli inseriti nella norma – ricorda il leader del CCI – approvata dall’Assemblea regionale un mese fa. E quindi i Laghi restano chiusi.

Questo è dilettantismo politico!

Ecco, allora, – prosegue – che la condizione emergenziale che vive la più grande ed importante struttura turistica del territorio deve essere affrontata seriamente e di petto, sin d’ora. Così che si lavori ad una risoluzione immediata e definitiva della questione. Più che una legge, dunque, suggeriamo un progetto che eviti l’insabbiamento del canale e, soprattutto, che limiti l’utilizzo di risorse pubbliche al solo fine di rincorrere l’emergenza. Si provveda subito, quindi, a rimpinguare i fondi, purtroppo non previsti da una Legge cervellotica, e a disoccludere il canale. Dopodiché – conclude Graziano – si avvii un tavolo di confronto tra associazione Laghi di Sibari, Comune di Cassano Jonio e Regione Calabria per giungere alla pianificazione e al finanziamento di un’opera che elimini per sempre il disagio dell’insabbiamento dello Stombi.

(comunicato stampa)

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