La scuola ai tempi del Coronavirus. La didattica a distanza dell’IC Erodoto

La Dirigente scolastica Susanna Capalbo

Carissimi tutti,

La notizia della sospensione delle attività didattica fino al 15 marzo induce noi operatori della scuola a riconfigurare il nostro ordinario operato.

Ci piace pensare a questo momento storico che l’intero pianeta sta vivendo, con la giusta preoccupazione ma anche e soprattutto con la fiducia nella scienza e in quanti in questi giorni stanno lavorando per superare le difficoltà, per dare cura e per sostenere le popolazioni in difficoltà.

In tutto questo la scuola. I bambini, i ragazzi, le famiglie, i docenti e il personale non docente.

Ezio Mauro in questi giorni scrive: “La scuola soprattutto diventa il simbolo principale della società presa in ostaggio dal virus. È il nodo della trasmissione generazionale, dunque l’incrocio tra esperienza e conoscenza, il passaggio di valori attraverso il sapere, la testimonianza di una civiltà del quotidiano. Di più: scopriamo oggi, quando dobbiamo chiuderla, che proprio per queste ragioni è al centro del meccanismo di relazione, di riconoscimento e di convivenza che costruiamo e ricostruiamo ogni giorno, e che chiamiamo società, sapendo come la democrazia sia anche un sistema di garanzie reciproche che ci scambiamo quasi senza accorgercene, perché fa parte del nostro costume attaccato dal virus. Se vogliamo dare un nome alle cose, dobbiamo infine dire che stiamo scambiando quote di libertà con quote di responsabilità”.

Questo per sottolineare l’importanza della scuola per fare comunità e come l’impegno della scuola anche in un momento importante come questo non deve mutare.

Dopo aver condiviso alcune idee con i docenti, che perfezioneremo in questi giorni, vi comunico alcune indicazioni per tenere i contatti e per fare in modo che i bambini, i ragazzi e la comunità professionale del nostro istituto prosegua l’opera della scuola utilizzando gli strumenti della COMUNICAZIONE e della DIDATTICA A DISTANZA.

Noi stiamo pensando già al rientro. Ci aspettano tante iniziative come il proseguimento della Maratona della Lettura, la Giornata dei Giusti, e tante altre attività.

Riappropriandoci dell’idea che la scuola sia davvero il centro del nostro vivere in comunità.

– Per il personale ATA

Trattandosi di sospensione da domani si riprende il servizio in tutti i plessi e gli uffici.

I collaboratori effettueranno servizio in orario antimeridiano e interverranno nella pulizia dei plessi chiusi nei giorni scorsi per disinfezione. Nella giornata di domani con la DSGA organizzeremo in mattinata il servizio del periodo fino al 15 marzo. A tale proposito esprimo la gratitudine verso coloro che in questi giorni hanno potenziato l’impegno per effettuare pulizie ancora più accurate e per offrire all’utenza servizi amministrativi di qualità. Al rientro confidiamo, avendoli ordinati, di disporre di tutti i prodotti igienici suggeriti dal Ministero, che sono stati nell’immediato, introvabili.

– Per gli studenti e le famiglie

Consapevoli del disagio organizzativo che si crea per molte famiglie, invitiamo tutti a condividere l’idea che l’attuale momento possa rappresentare anche un’occasione per cogliere opportunità come la didattica a distanza (che molti insegnanti del nostro istituto stanno già organizzando) oltre che per leggere libri, raccontare e scrivere storie, fare passeggiate all’aperto, ecc.

I nostri docenti hanno colto da subito l’idea di lavorare a distanza con I bambini e i ragazzi. Molti stanno già usando Aula virtuale, spazio inserito nel nostro registro elettronico oltre che una serie di strumenti di cui dispongono in seguito a percorsi di formazione e di autoformazione effettuati negli anni.

A breve disporrete di un quadro organizzativo che avrò modo di elaborare insieme ai docenti, per gestire a distanza questi giorni di sospensione.

Per chiarimenti e dubbi, potete contattarmi. UNA RACCOMANDAZIONE : La scuola è luogo di relazione e di comunità. Tali prerogative non possono trovare posto nell’idea di chi ha a cuore la diminuzione dell’impegno nell’esecuzione dei compiti.

I compiti rappresentano una piccola parte del processo di apprendimento che è fatto di scoperta, ricerca, scambio, collaborazione e costruzione. Elementi strutturali che la didattica a distanza vuole preservare non commettendo l’errore di accumulare contenuti in funzione del tempo perso fuori dalla scuola. Tuttavia, la responsabilità dell’assegnazione di compiti o attività è prerogativa esclusiva ed autonoma dei docenti ed è con loro che dovete rapportarvi per gestire tempi e modi della didattica a distanza (da non intendere come “compiti a distanza”).

 

– Per i docenti

Comprendo le difficoltà di riconfigurare il proprio operato professionale. Sono tuttavia convinta della qualità e dell’impegno di quanti hanno permesso alla nostra scuola di raggiungere risultati apprezzabili. Verso le innovazioni tanti di voi hanno sempre manifestato una certa sensibilità e plasticità che oggi deve diventare diffusiva anche a sostegno di quanti manifestano ancora qualche incertezza. Questo periodo permetterà di fare comunità a distanza tra docenti e tra docenti e alunni, consegnando alla scuola un bagaglio di esperienze che rimangono a sistema per il presente e per il futuro.

Niente sostituisce la relazione che si consuma in una scuola e da questo punto di vista il valore della scuola non verrà mai meno. Tuttavia, sottrarre agli alunni ogni tipo di contatto non si può semplicisticamente sostituire con l’assegnazione dei compiti “un tanto al chilo”.

Con queste premesse di seguito si elencano alcuni suggerimenti che nell’ambito delle competenze in possesso di ciascuno di voi, possono essere seguite sempre nel rispetto della norma, cioè dei DPCM (DPCM 25 febbraio 2020; DPCM 1 Marzo 2020; DPCM 4 Marzo 2020) che sono stati emanati ad oggi. Alcune di esse sono mutuate da scuole che stanno sperimentando la didattica a distanza anche in questo periodo di sospensione per il COvid 19.

 

Tipologie di attività

• Recupero: può essere una attività svolta autonomamente a casa con suggerimenti e indicazione dei docenti.

• Accompagnamento: attività su argomenti già svolti o svolti da poco che richiedono un esercizio quotidiano per non perdere la sedimentazione degli apprendimenti.

• Potenziamento: senza introdurre nuovi argomenti si possono sperimentare “viste” diverse sullo stesso argomento o tema.

• Curiosità: un nuovo libro, un esperimento, una esperienza reale, uno spunto di ricerca.

Lo stop della didattica ordinaria può essere occasione di sollecitare nei nostri studenti riflessioni che nella routine didattica non trovano spazio.

 

Criteri

– Buonsenso: può sembrare banale, ma solo voi conoscete i vostri studenti e quindi lasciatevi guidare dal buonsenso nell’ideazione di qualsiasi contatto o attività con loro. Ciò riguarda anche qualità, quantità e tempi di somministrazione di materiali o contenuti. Se si hanno solo 2 ore di lezione su un tempo scuola di 30 o 40, la richiesta deve essere proporzionata. Se si decide di attivare un canale telematico le famiglie devono avere la certezza del collegamento. Diamo certezze perchè siamo una istituzione.

– Autonomia: Ogni team o consiglio di classe è autonomo nel decidere di realizzare attività con i propri studenti. Naturalmente anche ogni docente, anche se sarebbe auspicabile stabilire per via telematica un accordo all’interno di ogni team (più semplice) e di ogni consiglio di classe (un po’ più complesso ma so che siete in contatto).

– Potenzialità: Nel caso di utilizzo di risorse telematiche si può fare riferimento al database inserito nel banner del sito dell’IC Erodoto “didattica a distanza” che riportano risorse accreditate dal Miur;

– Abbiamo anche il registro elettronico Classe Viva che può essere utilizzato per assegnare attività.

– Per aiuto e chiarimenti a breve organizzeremo una videoconferenza con I docenti già esperti e disponibili a supportare la formazione.

Come in ogni attività umana anche l’apprendimento a distanza ha le sue regole, i suoi tempi e le sue modalità. Una lezione a distanza in sincrono o in asincrono non è la stessa cosa di una lezione in presenza. Non perché sia meglio o peggio, ma perché è differente. Come sempre, però, può essere l’occasione per tutti noi per imparare.

Sull’uso delle potenzialità telematiche decisiva è la certezza di poter raggiungere tutti: se si attivano questi processi bisogna essere certi che TUTTI gli studenti abbiano accesso.

– Inclusione: TUTTI vuol dire tutti per ogni tipo di proposta. È importante che, per gli studenti che “apprendono in modo speciale”, gli insegnanti ad essi dedicati (i sostegni) forniscano accompagnamento in questo periodo, visto che lo fanno normalmente. Anche con contatto diretto con le famiglie, esattamente come succede sempre. Non dimentichiamoci degli student che hanno più bisogno della nostra presenza come scuola, anche solo relazionale.

 

– Scuola Primaria

Calibrate il tipo di attività sull’età dello studente. La percezione di una o due settimane cambia moltissimo tra un bimbo di 6 o uno di 10. Per chi vuole introdurre attività tramite le tecnologie si raccomanda la verifica della possibilità di accesso di tutti, magari attraverso i rappresentanti genitori il cui compito è anche assicurare la diffusione delle informazioni. Eventualmente, se si ritiene necessario, per facilitare l’accesso di tutti gli studenti anche tramite la rete del cellulare dei genitori, può anche essere pubblicata sul sito una cartella di drive aperta con i materiali, previa richiesta e condivisione con la dirigente. Il massimo sarebbe fare proposte semplici ma per classi parallele!

 

– Scuola Secondaria

Teoricamente ci sarebbero tutte le condizioni per fare teledidattica anche grazie al registro elettronico. Sarebbe utile una concertazione nei consigli di classe su tempi, qualità e quantità delle attività. In caso di videocollegamenti tramite Jitsi, per esempio, verificate che ci siano tutti, altrimenti è inutile.

Non avventuriamoci in soluzioni didattiche mai sperimentate.

Puntiamo su soluzioni che li aiutino, non che creino ulteriori disparità.

 

Cogliamo le occasioni in questo periodo per riflettere, studiare le nuove dimensioni della didattica e per avvicinarci sempre di più all’idea di una scuola vicina ai bisogni di formazione di tutti, nessuno escluso.

 

LA DIRIGENTE SCOLASTICA

Susanna Capalbo

(FIRMA SOSTITUITA A MEZZO STAMPA)

 

 

 

 

 

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