La passione ritrovata, sulla fusione Corigliano-Rossano accelerata repentina

fusione2L’amore ritrovato. La repentina passione del sindaco di Corigliano Giuseppe Geraci per il progetto di fusione con la vicina Rossano, mentre trova sponda nel neoeletto sindaco della città bizantina Stefano Mascaro, suscita più di una critica dall’altra parte del Cino. Tra questi, uno dei maggiori accreditati alla prossima poltrona di primo cittadino coriglianese è Aldo Algieri, leader del movimento “Liberi per cambiare”, il quale bolla tutto come “populismo”. Prima iniziativa istituzionale di Mascaro è stata, appunto, la visita al collega della città ausonica. Tema dell’incontro, per come solertemente annunciato dall’agenzia di comunicazione dell’ente coriglianese, la fusione tra i due comuni che – si sottolinea – rappresenta la “priorità delle priorità”.
Della serie: “meglio tardi che mai”, si potrebbe dire per un sindaco e un’amministrazione che hanno impiegato un anno intero per approvare la delibera d’impulso. E ora si parla di fusione come priorità su cui accelerare. Un atteggiamento, quello dei due sindaci che, al di là del merito che pure si condivide, a qualcuno non va giù. Sebbene convinto sostenitore del progetto, Algieri non condivide i tempi e, soprattutto, i modi. E ribadisce come, prima di parlare di fusione, sia necessario pensare a migliorare i servizi per i cittadini che, al momento, hanno esigenze concrete a cui dare risposte. Corigliano e Rossano devono gestire e programmare insieme, dando avvio a un cammino che sia propedeutico alla fusione, con interventi in maniera congiunta su una serie di questioni comuni, dalla sanità ai trasporti, dal sistema dei rifiuti a una programmazione estiva. «La fusione rappresenta un obiettivo importante e interessante su cui siamo concordi e verso il quale tutti dobbiamo tendere. Ma questa forma di populismo – afferma Algieri – rischia di dividere ulteriormente le due comunità. Guarda caso, proprio le ultime elezioni nella vicina Rossano hanno fatto registrare la vittoria dell’astensionismo.
Così come è stata posta, la fusione non è certo una priorità. Bisogna invece lavorare su un percorso comune e far capire alla cittadinanza quali sono le opportunità, senza altre divisioni perché questo territorio ha già sofferto molto. La fusione appartiene alla cittadinanza tutta e non a pochi. E sarà proprio la cittadinanza a esprimere il parere definitivo sul progetto, che non può essere relegato ad argomento di pochi eletti».
Le due città, a onor di cronaca, poco o nulla hanno programmato insieme negli ultimi anni, mentre ora si profila una “stagione nuova” anche in termini di rapporti e “cortesie istituzionali” tra i due sindaci, che in pochi giorni si sono scambiati una serie di visite. E così Geraci, dopo aver visitato in questi ultimi mesi qualche locale pubblico rossanese, con tanto di foto per immortalare il momento, ora a Rossano si reca anche per incontrare il sindaco e parlare di fusione. Imbastendo un discorso che in gran parte si concentra su quella che in una dichiarazione congiunta dei due sindaci, definiti “della città unica”, viene chiamata “fusione culturale”.
«Di fronte a noi – queste le parole di Geraci e Mascaro riportate in un comunicato stampa del Comune di Corigliano – abbiamo un impegno storico, epocale: quello cioè di non lesinare nessuno sforzo per arrivare nel più breve tempo possibile alla fusione delle due nostre grandi città.
Condividiamo quest’ambizione con la stessa determinazione e siamo sicuri di interpretare i sentimenti e le esigenze di riscatto, di crescita e di sviluppo eco-sostenibile delle due nostre comunità e dell’intera Sibaritide che guarda con un’attenzione mai registrata prima al nostro progetto e alla nostra capacità di fare squadra, disegnando qui e adesso e da protagonisti il futuro nostro e delle future generazioni. Partire dall’Identità e dalla Cultura rappresenta oggi la sfida più autentica per questo territorio ricco di storia e di patrimoni materiali e immateriali… La fusione culturale resta l’ambizione più vera e il punto di partenza più evidente e immediato per stimolare e accompagnare lo stesso percorso virtuoso nella dimensione più strettamente burocratica, istituzionale e politica».
L’azione di sensibilizzazione e di informazione della cittadinanza, mai realmente partita nonostante gli annunci fatti dal sindaco Geraci prima dell’approvazione della delibera, diventa ora l’elemento su cui puntare per «arrivare preparati al Referendum – afferma il primo cittadino di Corigliano in un recente comunicato stampa – attraverso la concertazione di tutto quanto è possibile fare insieme, oggi».

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