La cortesia istituzionale nelle amministrazioni, racconto di Martino A. Rizzo

Corigliano Rossano – La trasparenza amministrativa è una conquista del nostro ordinamento giuridico che, avviata nel 1982, si è man mano arricchita di nuovi elementi e attualmente contiene tanti input che contribuiscono a rendere finalmente possibile una sua consistente realizzazione.
Risponde al principio secondo il quale le pubbliche amministrazioni hanno l’obbligo di essere trasparenti nei confronti dei cittadini e della collettività in quanto la trasparenza è uno strumento essenziale per garantire i valori costituzionali dell’imparzialità e del buon andamento delle pubbliche amministrazioni. La trasparenza amministrativa favorisce il controllo sociale sull’azione amministrativa e il rispetto del principio di legalità.
Prevede vari istituti giuridici e tra questi il cosiddetto “accesso civico”, strumento grazie al quale è possibile richiedere e ottenere copia degli atti amministrativi. Per quanto poi attiene agli amministratori pubblici, la normativa prevede la pubblicazione sul sito dell’Ente di appartenenza della loro situazione reddituale e patrimoniale, da aggiornarsi annualmente. In questo ambito, per ragioni facilmente immaginabili, un ruolo fondamentale è svolto dai siti internet dei Comuni. Nei tanti siti istituzionali di
amministrazioni comunali visitati, si è constatato che contengono una miriade di informazioni sugli amministratori (curriculum, dichiarazioni dei redditi, ecc.), sull’ufficio di presidenza del consiglio comunale, sui gruppi consiliari, sulle commissioni consiliari, e sugli stessi consiglieri comunali. A mo’ di esempio, si riportano le schermate di alcuni comuni e di quello del Comune di Prato dal quale è possibile visionare i curriculum degli amministratori, le autocertificazioni, i redditi, ecc.

 

Della “cortesia istituzionale” è difficile invece trovare una definizione condivisa. È possibile dire che non è altro che il comportamento improntato a discrezione, delicatezza, diplomazia, con la quale l’amministrazione si apre ai cittadini e si rapporta con loro, consentendo a questi di interloquire facilmente senza frapporre vincoli e ostacoli. Non ci sono norme che la regolano, è insita nella storia del comune, nel modo di essere delle persone che ricoprono ruoli istituzionali e nel bagaglio culturale e ideologico che si portano dietro. Per certi versi è l’altra faccia della trasparenza e la completa. C’è cortesia
istituzionale se si facilitano le modalità di accesso all’amministrazione, se nel sito del comune è possibile reperire facilmente l’organizzazione degli uffici comunali, la loro dislocazione, le titolarità, i recapiti.

C’è cortesia se un semplice cittadino non deve procurarsi un indirizzo di posta certificata per inviare una e-mail al Comune e quindi se un amministratore diventa facilmente raggiungibile anche grazie a un semplice indirizzo e-mail. C’è cortesia se è possibile telefonare alla segreteria di un amministratore o a un responsabile degli uffici. C’è cortesia se, inviata una e-mail, dopo qualche giorno si riceve una risposta, anche se negativa o semplicemente interlocutoria. Facendo ricorso al dialetto rossanese, si potrebbe dire che fuori dalla “cortesia istituzionale” c’è la “tamarreria istituzionale”. Pertanto, a seconda di come un’amministrazione declina la trasparenza e la cortesia, si potranno avere sindaci – signori o sindaci – tamarri. Esemplare da questo punto di vista è la Città di Milano dove per ogni servizio c’è la possibilità di scrivere al Comune, fino ad arrivare alla promozione dell’interlocuzione diretta col sindaco e, attraverso un’apposita schermata, “Scrivi al tuo Sindaco”, con una semplice e-mail è possibile presentare la propria idea a Giuseppe Sala.

Nell’ambito di questo contesto, sarebbe auspicabile che la nuova Commissione Statuto del neonato comune di Corigliano-Rossano, con intuizioni pionieristiche, prendesse in considerazione per la nostra Città come rendere più pregnante e vincolante la “cortesia istituzionale” che, unita alla trasparenza amministrativa, potrebbe dare un importante contributo per la fattiva realizzazione di quell’impegno del programma dell’attuale maggioranza di “trovare occasioni di incontro e confronto con la cittadinanza, far sentire la presenza dell’Amministrazione, coinvolgere maggiormente i cittadini nelle scelte e nei processi decisionali, ma soprattutto costruire un’identità comune, innescare un processo culturale che ci permetta di sentire più forte l’appartenenza ad un’unica comunità”.

Martino A. Rizzo

 

I racconti di Martino A. Rizzo. Ogni mercoledì su I&C

Martino Antonio Rizzo, rossanese, vive da una vita a

Firenze. Per passione si occupa di ricerca storica

sul Risorgimento in Calabria. Nel 2012 ha pubblicato

il romanzo Le tentazioni della

politica e nel 2016 il saggio Il Brigante Palma e i misteri

del sequestro de Rosis. Nel 2017 ha fondato il sito

anticabibliotecacoriglianorossano.it. Nel 2019 ha curato la pubblicazione

dei volumetti Passo dopo passo nella Cattedrale di Rossano,

Passo dopo passo nella Chiesa di San Nilo a Rossano,

Le miniature del Codice Purpureo di Rossano.

Da fotografo dilettante cerca di cogliere

con gli scatti le mille sfaccettature del paese natio

e le sue foto sono state pubblicate nel volume di poesie

su Rossano Se chiudo gli occhi.

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