La Baia della Magna Grecia

Armonizzare le classi politiche dei territori che si affacciano sullo specchio d’acqua dello Jonio significa accorpare rivendicazioni comuni. Dal diritto alla mobilità pubblica (traffico su rotaia, su gomma, via mare, rilancio aeroporti di Taranto e Crotone, metropolitana leggera) a una più giusta redistribuzione del gettito alle province e verso una più equa intercettazione di fondi comunitari; da un efficientamento dei servizi sanitari alla possibilità di accesso ai servizi di giustizia; da una nuova giurisdizione dell’Autorità di Bacino al differimento delle bonifiche dei siti Sin di Crotone, Cassano allo Jonio, Cerchiara di Calabria e Taranto; dalla valorizzazione dei borghi al rilancio dei siti archeologici con la creazione di una Sovraintendenza ai beni artistici e paesaggistici che annoveri l’intero Arco magnogreco. Insomma, una nuova e rivoluzionaria visione di territorio che sia la pietra miliare della rinascita di tutta l’area. Quest’ultima – una volta sganciata dai cappi centralisti che ne impediscono la fioritura – tornerebbe ad assurgere il ruolo che la storia le aveva assegnato, ossia la base logistica inquadrata come fulcro del Mediterraneo e crocevia dei rapporti tra Medio Oriente, Africa e Linea atlantica.