Jonio, la “grande stampa” ci snobba

di MATTEO LAURIA

Le-iene-1eLo Jonio sotto considerato da tutti, anche dai media. Quel che stiamo dicendo né risulta una novità né suscita meraviglia in chi legge. È solo una constatazione a voce alta che è utile per far rinfrescare la memoria a chi dovrebbe iniziare a reagire di fronte alla strategia speculativa di certa stampa nei rapporti con il nostro territorio.
Quel che viene definita come “grande stampa” giunge in riva allo Jonio prevalentemente in due casi: o perché ha rapporti di conoscenza con singoli imprenditori o perché ci scappa il delitto eccellente che fa notizia. Sono rare le occasioni per cui il comprensorio viene attenzionato per sollevare e sostenere iniziative importanti nell’interesse di queste popolazioni. Tempo fa arrivò a Rossano la troupe de Le Iene per sostenere le ragioni di chi ha subito la demolizione di un capannone, di dubbia qualità per decoro urbano, a Lido Sant’Angelo. Liberi di farlo. Quel che lascia perplessi è il perché gli inviati, nonostante siano stati messi al corrente, non abbiano mai inteso fare altrettanto circa la vicenda che ruota attorno alla chiusura del Tribunale di Rossano.
Su questo punto si tace.
La “grande stampa” è assente. Nessuno sente il dovere di avvicinare il Sen. Buemi e chiedergli il perché continui a parlare di “carte false” o della istituzione di una commissione d’inchiesta. Nessun faro della “grande stampa” si accende sul perché il ministro della giustizia Andrea Orlando glissi in Parlamento su questi due punti. Né si chiede al parlamentare in questione un momento di approfondimento sul perché l’estate scorsa abbia manifestato perplessità circa il fatto che nessun magistrato abbia inteso convocarlo nonostante le gravi affermazioni rilasciate.
Be’, se tutto questo non è appetibile e lo diventa un capannone demolito ponendosi, tra l’altro, dalla parte dell’abusivo, allora ecco che si trovano le risposte sul perché l’Italia non andrà avanti.

Mai un’inchiesta sul perché la linea ferrata sia rimasta, unica in Italia, in condizioni da Terzo mondo: binario unico, non elettrificato, stazioni chiuse, e convogli a lunga percorrenza soppressi. Come mai nulla si dice sul perché la parte jonica abbia i soli treni regionali a differenza del passato, mentre la tratta tirrenica ha mantenuto gli interregionali? Eppure la città di Rossano ospita uno dei migliori parchi acquatici del Mezzogiorno, con un’utenza consistente proveniente dalla Puglia. Il problema qual è? Nel terzo millennio, non c’è più un treno che colleghi la Puglia con la Calabria.
Di tutto questo, i cronisti di periferia si sono sempre occupati… il vero latitante è il “grande schermo”. E pensare che paghiamo anche il canone Rai per sostenere un’azienda che non ci rappresenta.

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