Inchiesta Genesi. Marco Petrini lascia il carcere e torna ai domiciliari

Il Tribunale di Salerno

Lascia il carcere e torna ai domiciliari il giudice Marco Petrini, l’ex presidente di sezione della Corte d’Appello di Catanzaro coinvolto nell’inchiesta “Genesi”, condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Dda, con l’accusa di corruzione. Il Tribunale del Riesame di Salerno ha accolto l’istanza dei difensori di Petrini, gli avvocati Francesco Calderaro e Agostino De Caro, i quali avevano impugnato l’ordinanza con cui, a fine aprile, il Gip aveva disposto l’aggravamento della misura cautelare su richiesta della Procura antimafia. Depositata l’ordinanza del Tribunale del Riesame, Petrini ha fatto rientro in Calabria, dove sarà sottoposto al regime dei domiciliari presso un istituto religioso in attesa del giudizio immediato il cui inizio è previsto a giugno.
A far scattare l’aggravamento della misura cautelare l’ipotesi accusatoria secondo la quale l’ex magistrato avrebbe ricevuto pressioni al fine di ritrattare alcune dichiarazioni precedentemente rese agli inquirenti. La difesa, che ha proposto appello avverso tale ordinanza, ha evidenziato, tra l’altro, come tali dichiarazioni attengano a vicende del tutto diverse rispetto a quelle riportate nel titolo cautelare.
Tesi, questa, accolta dal Tribunale di Salerno – Sezione Riesame che, tra le motivazioni alla base della decisione, ha ritenuto non possibile l’aggravamento di un titolo cautelare per il supposto inquinamento probatorio rilevatosi in relazione a vicende e fatti diversi. Lo stesso Tribunale ha inoltre riconosciuto come Petrini non abbia modificato le dichiarazioni in merito alle vicende oggetto di titolo cautelare, inquadrando poi le “dichiarazioni non riscontrate o ritrattate” nell’ambito di una normale evoluzione di un rapporto collaborativo, spesso fatto di ricordi non chiari e di dichiarazioni non riscontrabili. Anche il colloquio con la ex moglie viene definito dai giudici del Riesame quale “normale conversazione familiare” nel corso della quale la donna avrebbe esternato le sue preoccupazioni, più che un tentativo di influenzare le dichiarazioni dell’ex coniuge.

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