Impennata di tumori, la Fials sostiene Brunacci

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Impennata dei tumori nell’area della Sibaritide e dell’Alto Jonio: la FIALS (federazione autonoma lavoratori della sanità) esprime pieno sostegno a Pasquale Brunacci, figlio dell’Alto Jonio, operatore sanitario e rappresentante sindacale presso il Centro Nazionale Tumori di Milano che, preoccupato per la crescita esponenziale delle patologie neoplastiche nell’area della Sibaritide e dell’Alto Jonio, con dati alla mano ha lanciato l’allarme scoperchiando la pentola e provando a scuotere le coscienze di quanti, pensando che i tumori siano ascrivibili solo alla fatalità e non ci siano cause e concause ambientali, nascondono la testa sotto la sabbia e fanno finta di niente. Secondo Antonio Paolino, segretario aziendale della Fials, l’allarme lanciato da Pasquale Brunacci, sempre disponibile ad accogliere ed a supportare i nostri conterranei colpiti dal dramma del tumore che si rivolgono al CNT di Milano, invece di essere accolto e capitalizzato, ha finito per suscitare irritazione in chi ritiene che nelle patologie tumorali abbiano poca incidenza le politiche ambientali. «La Fials, – si legge nella nota di Paolino – sempre attenta alle politiche sanitarie e che nel corso degli anni ha intrattenuto proficui rapporti di collaborazione con il conterraneo Pasquale Brunacci peraltro dirigente nazionale della SGB (sindacato generale di base), gli esprime riconoscenza e gratitudine per l’appello lanciato da Milano e lo incoraggia ad andare avanti in questa sua battaglia di civiltà che ha trovato la condivisione di diversi sindaci (Alessandria del Carretto, Albidona, Villapiana…) che lavorano in trincea e dimostrano che esistono forze sane e responsabili che pongono al primo posto la salute dei cittadini. Al contrario invece – aggiunge polemicamente Antonio Paolino – di quanto fanno alcuni sindaci e dirigenti della sanità che, pur di mantenere le proprie poltrone, si prodigano a smentire le statistiche di centri di eccellenza come il CNT di Milano presso cui aumentano giorno dopo giorno i viaggi della speranza anche per colpa di una sanità, quella calabrese, che non riesce a garantire neanche ai pazienti oncologici un’assistenza sanitaria degna di questo nome». Secondo il segretario della Fials tutti quelli che si sono scandalizzati dell’allarme lanciato da Brunacci non sarebbero neanche al corrente delle tante inchieste che hanno accertato la presenza sul territorio di un vero e proprio cimitero di veleni e della tragica incidenza che questi veleni hanno sull’impennata dei tumori. «La Fials – conclude Antonio Paolino ricordando le tante sostanze tossiche che ammorbano l’aria, la terra e l’acqua di questo lembo di Calabria, – è pronta a collaborare e a fare la propria parte per smuovere le coscienze assopite e per contribuire, con l’aiuto degli esperti e dei medici specialisti, a individuare le cause della diffusione dei tumori che ormai non guardano più la data di nascita delle persone ed a ridurre quella che, purtroppo, sta diventando sempre più un’epidemia mortale».

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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