I Capobianco che affrescarono la Cattedrale, racconto di Martino A. Rizzo

Affresco della Madonna Achiropita

Corigliano Rossano – Dopo il terremoto del 1836 la Cattedrale di Rossano necessitava di lavori impegnativi e così tanti arcivescovi dedicarono attenzione e risorse al suo restauro e abbellimento.
Monsignore Orazio Manzella (Vitulano, 30.5.1860 – Benevento 30.7.1939), guida della Diocesi rossanese dal 24 marzo 1898 al 14 aprile 1917, chiamò Michele Capobianco, pittore suo concittadino, per affrescarne le pareti. Michele Cosimo Damiano Capobianco era nato a Vitulano il 9 dicembre del 1847 da
Pasquale (pittore) e Carmela D’Amore. L’impresa da realizzare a Rossano sarebbe stata lunga e complessa, perciò Michele vi trasferì tutta la famiglia prendendo casa di fronte l’antica pescheria, in modo da poter essere “uscio e bottega” con l’impegno che lo attendeva. La moglie Almerinta Guadagno, nobildonna, discendente dagli antichi signori di Vitulano, gli aveva dato cinque figli, tra cui Pasquale, nato a Vitulano il 10 marzo 1889, che avrebbe seguito le orme paterne. Ci sono poche notizie sui Capobianco, comunque si racconta che Michele fosse il classico artista, con basco, sigaro e una gentilezza innata nei modi.
Non si conosce la data precisa dell’avvio dei lavori nella Cattedrale, certo è che in una foto del centenario niliano del 1904 la decorazione della navata centrale risulta ultimata, mentre in un’altra foto del 1908 le navate laterali appaiono ancora non terminate. Insomma l’opera fu impegnativa e necessitò di vari anni di lavoro. Fu completata nel 1914. Michele venne affiancato da una squadra di aiutanti che realizzò le decorazioni secondarie, le cornici e i motivi di riempimento delle ampie zone campite, mentre il giovane figlio Pasquale si dedicò alle decorazioni delle navate minori.

Pasquale si trovò molto bene a Rossano e il 29 settembre 1919 vi convolò a giuste nozze con la rossanese Antonietta Cosentino, nata il 15 ottobre 1886, andando ad abitare di fronte alla “Acqua Modda”. Ebbe tre figlie: Anna, Aurora e Alda che col tempo si trasferirono a Roma. Nell’ex convento di Santa Chiara, Pasquale aprì una Scuola di Arti e Mestieri e fu chiamato a decorare anche altre chiese a Pietrapaola, Calopezzati, Longobucco e San Demetrio Corone, così come ad arricchire con affreschi le sale dei palazzi Martucci, Amarelli, De Lauro-Morelli e Bianco. Le decorazioni della Cattedrale di Rossano realizzate dai Capobianco seguono un preciso processo simbolico che si sviluppa attraverso raffigurazioni di santi, di scene dogmatiche e di aforismi, tutte intimamente collegate tra loro.

Dietro l’altare maggiore, importante è la raffigurazione della storia della fondazione della Cattedrale. Il lavoro dei Capobianco, oggi come allora, avvolge la Chiesa Madre con un’aura di indiscutibile solennità che non lascia indifferenti fedeli e visitatori.

Martino A. Rizzo

 

I racconti di Martino A. Rizzo. Ogni mercoledì su I&C

Martino Antonio Rizzo, rossanese, vive da una vita a

Firenze. Per passione si occupa di ricerca storica

sul Risorgimento in Calabria. Nel 2012 ha pubblicato

il romanzo Le tentazioni della

politica e nel 2016 il saggio Il Brigante Palma e i misteri

del sequestro de Rosis. Nel 2017 ha fondato il sito

anticabibliotecacoriglianorossano.it. Nel 2019 ha curato la pubblicazione

dei volumetti Passo dopo passo nella Cattedrale di Rossano,

Passo dopo passo nella Chiesa di San Nilo a Rossano,

Le miniature del Codice Purpureo di Rossano.

Da fotografo dilettante cerca di cogliere

con gli scatti le mille sfaccettature del paese natio

e le sue foto sono state pubblicate nel volume di poesie

su Rossano Se chiudo gli occhi.

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