Graziano incalza: Interventi a tutela dell’ospedale di Cariati

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Sanità allo sfascio nella Piana di Sibari, soprattutto dopo la chiusura dei presidi ospedalieri di Cariati e Trebisacce e il depotenziamento dell’ospedale spoke Corigliano-Rossano. Contestati nelle ultime ore metodi, scelte e criteri circa l’elaborazione dell’atto aziendale. Mentre la Calabria continua a soffrire il conflitto tra l’organo politico ( governo Oliverio) e l’ufficio del commissario rappresentato da Massimo Scura. Sulla questione sanitaria, in particolare su quanto avviene presso la postazione di Cariati è intervenuto il Consigliere regionale- segretario questore- Giuseppe Graziano che invita i vertici regionali «a potenziare e a riorganizzare la rete ospedaliera e di primo soccorso della Sibaritide invece di prevedere nuovi tagli e creare, di conseguenza, ulteriori disagi all’utenza. Sullo Jonio cosentino, nonostante le promesse e le rassicurazioni del Commissario straordinario Scura e dei diversi esponenti della Maggioranza e del Governo regionale il servizio pubblico sanitario rimane vergognosamente fermo a un palo, da oltre cinque anni. Da quando, in modo altrettanto vergognoso, si decise di chiudere l’ospedale di Cariati, proprio nel cuore di un comprensorio disagiato e isolato a causa di una rete viaria inadeguata. Tant’è che oggi, al danno si aggiungerebbe la beffa di un ingiustificabile depotenziamento del Pronto soccorso del “Cosentino”». Secondo Graziano «Ancora una volta se il contenuto della bozza del nuovo Atto aziendale dell’Asp dovesse diventare attuativo, ci troveremmo di fronte ad una scacchiera dove le pedine dello Jonio sarebbero le prime a soccombere nel quadro generale di riorganizzazione e razionalizzazione delle spese. Il “Cosentino” di Cariati e le popolazione del basso Jonio e dell’alto crotonese hanno già pagato oltremisura lo scotto del Piano di rientro di Scopelliti, ritrovandosi in un territorio vasto e mal servito, senza una rete di assistenza ospedaliera e dove, differentemente da altre aree della provincia dove proliferano le strutture convenzionate dei privati, il servizio sanitario è assicurato esclusivamente dall’apparato pubblico. Oggi, dopo la conversione dell’ospedale in Capt – aggiunge – avvenuta negli anni scorsi, si vuole rendere meno operativo anche il Pronto soccorso. Certo la mente che ha partorito questa idea, proposta all’interno della bozza dell’atto aziendale, probabilmente non conosce minimante quest’area della Calabria dove per muoversi negli appena 30 chilometri che separano Cariati dallo Spoke di Rossano occorrono, in condizioni di traffico normali, circa 45 minuti. Un tempo di gran lunga oltre ogni limite salvavita. E nonostante queste siano informazioni dette e ripetute migliaia di volte negli ultimi anni – ricorda ancora Graziano – si continuano a riproporre sempre gli stessi errori. Perché? C’è una logica perversa, di accanimento e persecuzione, nei confronti di questo territorio. E non sono, come va dicendo qualcuno, né manie di persecuzione né, tantomeno, atti di sciacallaggio politico dei rappresentanti istituzionali della Sibaritide. Che ormai a cadenza settimanale sono costretti a scendere in piazza e protestare, di fianco alla gente, per rivendicare i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione. Questo è a dir poco vergognoso».

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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