Giustizia: ministro risponde a Buemi. Il Gav:”Omissioni su omissioni”.

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Il Gav esprime ferma indignazione per i contenuti espressi dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando all’interrogazione parlamentare presentata dal senatore Enrico Buemi sul futuro dell’ex tribunale di Rossano. Dal tenore della risposta si evince, senza interpretazione alcuna, come l’ex prestigioso sito di Viale S.Stefano sia da ritenere irrimediabilmente chiuso. È sconcertante l’atteggiamento del Guardasigilli che si ostina a negare un’attenta azione ispettiva circa le ragioni che sottendono la chiusura del tribunale di Rossano. Nulla dice sulle gravi ipotesi di “carte false” e sulle presunte alterazioni di relazioni tendenti a giustificare l’accorpamento al tribunale di Castrovillari, la cui unica motivazione sembra muoversi sul dato della realizzazione di un nuovo presidio, pensato e dimensionato però per un’utenza pari all’ex tribunale di Castrovillari (circa 20 comuni) e non certo per ospitarne oltre 50. Nonostante tutto, il Ministro Orlando sottolinea come la commissione di monitoraggio abbia rilevato “l’assenza di criticità logistico organizzative” nella fase post/accorpamento negando al contempo i gravi reali disagi cui è sottoposta tutta l’utenza proveniente dallo Jonio. Da un Ministro della Giustizia ci si aspetta altro, soprattutto, che dica la VERITA’! Come si può affermare che non vi siano criticità logistiche in assenza di un sistema viario efficiente e di una mobilità pubblica praticamente assente? Immaginiamo un cittadino di Scala Coeli (distanza 165 km – tempo di percorrenza stimato 2h 30min), che deve recarsi per una testimonianza a Castrovillari: allo stato esistono solo 2 corse all’alba e altrettante nel pomeriggio, garantite da un’azienda di autolinee privata (in assenza di mobilità pubblica). Per quel cittadino una semplice testimonianza significa alzarsi alle 5 del mattino e rientrare a casa almeno alle 20, con il rischio che l’udienza venga rinviata a data da destinarsi come spesso accade. Al momento si contano numerose sanzioni amministrative nei confronti dei testi che non si presentano perché impossibilitati(sprovvisti di possibilità economiche e mezzi propri). Altro che efficienza! Si parla poi di mancanza di criticità organizzative: ma né il Ministro né la Commissione tanto meno il Presidente del Tribunale accennano alle udienze relative ad attività ordinaria, di lavoro e previdenza, alcune delle quali sono state rinviate addirittura al 2019. Sul punto si rinvengono esposti nei confronti di alcuni magistrati verso i quali il Consiglio Superiore della Magistratura ha aperto procedimenti disciplinari per lungaggini processuali e denegata giustizia. Il Presidente del Tribunale di Castrovillari avrebbe deciso inoltre “di non avvalersi dell’autorizzazione all’utilizzo dei locali del soppresso Tribunale di Rossano, avendo a disposizione spazi più che adeguati all’accorpamento presso il nuovo palazzo di Giustizia di Castrovillari”. Sul punto si omettono le varie prese di posizione di alcuni giudici che per protesta si sono astenuti dal celebrare udienze a causa dell’incapienza delle aule ritenute, per l’appunto, inadeguate. Inoltre a rafforzare tali tesi la presenza di verbali ispettivi dell’Asp che hanno accertato l’inidoneità, l’inadeguatezza e l’insalubrità degli attuali locali Unep del vecchio tribunale di Castrovillari. Omissioni su omissioni, dunque, perché a tutti i costi bisogna dimostrare che l’accorpamento del tribunale di Rossano a Castrovillari risponde a un incremento di efficienza del sistema giudiziario, al miglioramento dei tempi o di risparmio di spesa, di produttività. Niente di più falso! Al contrario i costi stimati di sperpero di denaro pubblico e privato nelle spese di trasporto complessive annue (avvocati, forze dell’ordine, detenuti, cittadini per certificati, consulenti, operatori giudiziari, cancellieri, testimoni, etc) si aggirano attorno ai 6.760.000,00 di euro.Riguardo i principi di produttività, la relazione ministeriale “Strasburgo 2” redatta dal Capo di Dipartimento dell’amministrazione giudiziaria (11/08/2015) Mario Barbuto pone il tribunale di Castrovillari al terz’ultimo posto della classifica, a tal punto da supporre finanche la chiusura. Il Gav non si riconosce in uno Stato che non dà risposte circa i fatti su esposti; ritiene responsabile morale per la perdita di posti di lavoro il Capo dello Stato, il Csm, il Governo, il Parlamento, la magistratura, poiché a vario titolo non hanno inteso fare chiarezza sui retroscena oscuri che hanno determinato la chiusura del Palazzo di Giustizia nel 2012. Lo spirito della norma d’altronde prevedeva l’accorpamento dei cosiddetti “tribunali minori” nelle sedi giudiziarie capoluogo di provincia. Castrovillari non solo non è capoluogo di provincia ma risultava più piccolo dell’ex tribunale di Rossano e meglio collegato al tribunale di Cosenza. Idem Paola a Cosenza e Lamezia a Catanzaro. Perché chiudere Rossano? Quali manovre occulte si sono attivate? I cittadini sanno cosa è accaduto, solo lo Stato fa finta di non vedere né sentire. Ecco perché ci sarebbe da VERGOGNARSI. Fa specie, infine, il silenzio degli ordini professionali, delle associazioni di categoria, delle organizzazioni sindacali, di partiti e movimenti, che su questi punti anch’essi tacciono. E’ minato lo stato di diritto, violato paradossalmente dalle stesse istituzioni.(comunicato Gruppo Azione Verità)

Una risposta

  1. Non si può non concordare con il GAV, ci sono due ulteriori osservazioni non da poco. L’ex Tribunale di Rossano era organicamente inserito a cavallo di due Città, Rossano per l’appunto e Corigliano di popolazione quasi identica, poste agli antipodi geografici di Cosenza e Paola sia come unicum e sia come territorio servito. A nord c’era la ridente (oggi raggiante) cittadina di Castrovillari . Solo dei ciechi ovvero dei corrotti potevano non vedere tutto questo. Nel 1015, caro Buoemi, come ti scrissi all’epoca, c’era in atto un’Area Urbana riconosciuta fin dal 1968 da una Delibera CIPE e successivamente confermata più volte (insieme a Lametia-Catanzaro e Cosenza-Rende) a partire dagli anni 80 dalla Regione Calabria mentre non risulta nessuna cosa simile per Castrovillari-Frascineto o S. Sosti o Morano perché tutti insieme non arrivano a superare i 30 mila residenti. La seconda osservazione è relativa al ritardo con il quale i Comuni di Corigliano e Rossano hanno deliberato per la loro Fusione. Se lo avessero fatto (come più volte richiesto) nel 2012 massimo 13 (invece che nel 2015-16) , IL TRIBUNALE NON SAREBBE “VOLATO VIA” E LO AVREMMO SPOSTATO AD “INSITI” DOBE è STATO GIA’ ALLOCATO FIN DA 2006-7 IL PROGETTO ESECUTIVO DEL NUOVO OSPEDALE. Quindi la cosiddetta Politica è responsabile di quello che non è accaduto: la salvezza del Tribunale di Corigliano-Rossano. Terza e finale osservazione è quella relativa al ruolo Opprimente della magistratura operativa in tema di amministrazione degli Affari giudiziari. Essa pretende di avere ragione su tutto e da buoni 30 anni governa in modo assoluto la materia con il risultato di averla ridotta, di riforma in riforma, SEMPRE PEGGIO, FIN DALLA SOPPRESSIONE DELLE EFFICIENTI PRETURE. Per quel tipo di magistratura affaristica e politicizzata non vi può essere miglior Mini.stro di quello attuale che è una nullità sul piano personale, politico e culturale, messo lì solo a garanzia che nulla cambi sul metodo dell’amministrazione degli affari giudiziari. Del resto nella Commissione per la “nuova geografia giudiziaria” siedono in maggioranza assoluta o quasi, SOLO MAGISTRATI attuali o d’origine. Il GAV deve focalizzare anche questi aspetti della questione anche se a livello di mera testimonianza. Per quanto poi riguarda le nostre rappresentanze, ognuno ha avuto ed ha quel che si merita.

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