Catanzaro – Nell’inchiesta che tocca il filone della giustizia deviata in Calabria spunta un nuovo indagato eccellente accusato anch’egli di corruzione in atti giudiziari. Si tratta del cancelliere Massimo Sepe della commissione tributaria. L’uomo è stato trascinato nella bufera dalle rivelazioni di Marco Petrini, già presidente di sezione della corte d’appello di Catanzaro, che dopo l’arresto ha deciso di collaborare con la giustizia.