Giunta Geraci, è caos. C’è chi grida vendetta. I dubbi sulla fusione

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CORIGLIANO C’è chi si lecca le ferite, chi chiede spiegazioni, chi riserva vendetta. La vicenda delle elezioni provinciali fa fatica a essere metabolizzata. In particolare i Consiglieri di maggioranza Bruno e Caravetta sembra non abbiano granché gradito la condotta del sindaco Geraci. C’è chi addirittura prefigura la fuoriuscita dalla maggioranza. Ma sono solo indiscrezioni. Nel frattempo il primo cittadino ha da decidersi sull’atto deliberativo pro fusione “Corigliano-Rossano” dopo l’atto d’impulso del consiglio comunale di Cassano. L’amministratore è in forte imbarazzo, forse perché consapevole che la delibera di Cassano sia arrivata eccessivamente in ritardo. Fonti attendibili sostengono la tesi secondo cui Geraci non sarebbe molto disponibile a revocare la delibera di fusione con Rossano, nonostante abbia interloquito favorevolmente con il collega Papasso. Nel frattempo tiene banco la vicenda finanziaria. E soprattutto la prudenza di Geraci rispetto alle condizioni di cassa nel comune bizantino. Sul punto interviene l’ex assessore del comune di Corigliano Enzo Claudio Gaspare Siinardi il quale si chiede, non senza qualche perplessità, come l’ente ausonico abbia superato con successo la fase di predissesto. “Nel 2014 la Corte dei Conti Sezione Calabria, con la deliberazione n. 12/2014, scongiurò per la Città di Corigliano il dissesto finanziario a patto che il Comune avesse realizzato compiutamente il piano triennale di risanamento messo a punto ed approvato dalla stessa amministrazione Geraci in Consiglio Comunale nel dicembre del 2013. I “compitini” che avrebbe dovuto svolgere l’amministrazione Geraci in questo triennio sarebbero stati, solo per citare i più importanti, essenzialmente quattro: ridurre la spesa, diminuendo quella improduttiva; recuperare la consistente evasione tributaria, aumentando considerevolmente le riscossioni; rendere produttivo il patrimonio comunale; evitare l’insorgere di debiti fuori bilancio. Ebbene, niente di tutto ciò è stato mai completamente realizzato. E, infatti, per quanto riguarda le spese, le uniche che sembrerebbero essere diminuite sono state quelle per il costo del personale, e non certo perché l’abbia voluto Geraci ma solo in virtù dei pensionamenti i quali hanno, naturalmente, causato una lieve diminuzione dei costi. Per il resto non si capisce in che cosa si sia provveduto a risparmiare. Forse nei rimborsi chilometrici assegnati ai dipendenti ed agli amministratori i quali, con Geraci, sono letteralmente triplicati? E ancora, per esempio, la spesa per la raccolta dei rifiuti è notevolmente aumentata passando dai 6,1 milioni impegnati a competenza nel 2013 fino agli oltre 8,1 milioni previsti per gli anni 2016, 2017 e 2018, con un aumento del 33% sullo stesso anno 2013, ma di questo ce ne renderemo conto presto quando a casa arriveranno le bollette. Per quanto riguarda le entrate, le riscossioni di parte corrente (quanto effettivamente incassa il comune principalmente per tributi) desumibili dal rendiconto 2015 (ultimo bilancio approvato) sono pari a 22 milioni di euro, somma sostanzialmente in media con gli incassi degli ultimi 5 anni ma, comunque e per esempio, inferiore ai 22,7 milioni riscossi nel 2011. Ciò dimostra inequivocabilmente l’inesistenza di alcuna incisività sulla riscossione dei tributi eventualmente posta in essere”.

 

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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