Geraci è il nemico della fusione Corigliano Rossano

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C’è qualcuno, dalle generalità chiare e distinte, che dopo aver tentato di minare il processo democratico sulla fusione, non riuscendoci e incassando l’esito plebiscitario del referendum, oggi ritorna all’attacco con un altro obiettivo: distruggere l’humus politico in vista delle elezioni delle cariche istituzionali di Corigliano-Rossano, adottando azioni deprecabili di boicottaggio e ostruzionismo, condite di bugie e contraddizioni. Questo qualcuno è, purtroppo, l’ex sindaco di Corigliano calabro.

 

È quanto dichiara il presidente de Il Coraggio di Cambiare l’Italia, Giuseppe Graziano, estensore, firmatario e promotore della Legge regionale sulla fusione di Corigliano-Rossano, preoccupato – più che mai – dell’atteggiamento e dalle posizioni ostruzioniste assunte dal già primo cittadino Giuseppe Geraci evidenziate anche nell’ultima polemica inerente alla mobilità di un dipendete comunale.

 

Le notizie riportate dagli organi di stampa locali nelle ultime ore rispetto alla questione del funzionario Giovanni Santo – dice Graziano – evidenziano palesi contraddizioni dell’ex sindaco Geraci e la sua spasmodica intenzione di demolire a tutti i costi i delicati equilibri democratici della nuova città. Sì, a tutti i costi! Anche raccontando bugie ed evidenziando palesi contraddizioni rispetto alla sua condotta amministrativa, pur di cercare di giungere all’obiettivo. Che è quello di screditare, oggi, – precisa – il lavoro della commissione prefettizia, presieduta dal Prefetto Domenico Bagnato, e quindi tentare di infondere tra i cittadini la sfiducia attorno a questo progetto. La falsità sui bilanci è stata ampiamente chiarita. Ora viene a galla che il nulla osta per la mobilità al funzionario Santo, accordato dal Commissario prefettizio e criticato dall’ex sindaco coriglianese, era già stato vistato favorevolmente dallo stesso Geraci nel gennaio scorso. Dunque, se due indizi fanno una prova sappiamo realmente quali sono le sue reali intenzioni.

 

Ecco perché – aggiunge il leader del CCI – così come facemmo in occasione della campagna referendaria, quando invitammo Geraci a mettersi a capo dei sostenitori del NO (come poi accadde!), oggi lo invitiamo egualmente a candidarsi a Sindaco della nuova Città, guidando la lista dei detrattori e dei demolitori di un progetto istituzionale che potrà e dovrà vedere la nuova Città Corigliano-Rossano al centro delle dinamiche sociali, economiche e produttive del territorio e della Calabria.

Da oggi – prosegue, poi, il promotore della fusione – sappiamo che questa nuova e grande realtà, sul cui futuro sono puntati gli occhi dell’Italia e le speranze dei nostri giovani ha un suo Erode il Grande pronto a riproporre, ovviamente in un quadro non meno grave relativo alla sfera politica, una nuova strage degli innocenti. E sia chiaro che Geraci non è solo in questa sua battaglia le cui vittime, inconsapevoli, saranno le nuove generazioni; gode di un sostegno sibillino di alcune alte sfere della politica locale che, da quanto ci risulta, stanno tentando di congelare il processo di fusione. Non permetteremo questo e con il coraggio che ci ha sempre contraddistinto – conclude Graziano – continueremo ad evidenziare e denunciare i tentativi di sabotaggio con i quali si vuole tentare di distruggere un progetto lungimirante di sviluppo per la Sibaritide.

(fonte:comunicato stampa)

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