Fusione, il sindaco Geraci come il “gambero”

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La vicenda della fusione dei comuni di Corigliano e di Rossano si sta trasformando in telenovela. Il sindaco ausonico sembra adottare il passo del gambero un passo in avanti e due indietro. E trova una valida sponda nel sindaco di Cassano, pimpante come non mai nella fase postuma l’’approvazione in Consiglio regionale dell’ordine del giorno circa l’indizione del referendum. Che, come è noto, è consultivo e non vincola nessuna delle amministrazioni ad assumere la decisione di proseguire nella fusione, sia in caso di esito negativo che positivo. Per di più, Cassano può essere successivamente inserita nel processo di fusione e annessa per incorporazione. Tutto molto semplice. E invece si sta facendo di tutto più di far saltare il referendum, quasi lo si temesse. Nelle ultime ore si è tenuto un incontro tra i sindaci di Gianni Papasso (Cassano), Giuseppe Geraci (Corigliano), Stefano Mascaro (Rossano) e Paolo Montalti(Villapiana), al fine di discutere della questione in ordine alla nascita della grande città di Sibari. Tra l’altro proprio oggi vi sarà l’inaugurazione del parco archeologico alla presenza del governatore Oliverio a cui è demandato il compito di fissare la data per la celebrazione del referendu. Il sindaco Papasso-si legge in una nota comunale della città delle terme- “ha avviato la discussione, precisando subito che né Cassano, né Villapiana vogliono arrestare il processo di unificazione in corso, bensì concorrere per potenziare ulteriormente l’obiettivo unitario che potrebbe segnare un momento storico di rilancio del territorio di riferimento in Calabria e nell’intero Paese. La costituzione della Città di Sibari, omnicomprensiva dei comuni di Corigliano, Cassano, Rossano e Villapiana, di certo risulterebbe, per il suo marcatore identitario del territorio, di grande rilevanza, non solo per i benefici che deriverebbero per le comunità interessate, ma anche oltre. Per il sindaco di Corigliano, Geraci, che ha segnato l’incontro come interlocutorio, tenere fuori del processo di fusione territoriale una realtà come Cassano, sarebbe uno sbaglio, in quanto tre grosse città unite, scriverebbero una grande pagina storica per il territorio. Dal canto suo, il consiglio comunale di Corigliano, ha riferito il sindaco Geraci, agli inizi di febbraio dello scorso anno, nel deliberato consiliare aveva già previsto il coinvolgimento di Cassano. Auguriamoci quindi, ha aggiunto, che nei prossimi incontri possa venire fuori qualcosa di importante e di realizzabile. Mascaro ha sottolineato che le popolazioni di Rossano e Corigliano, sono vicine al voto referendario, per cui, per quanto la proposta di Cassano possa essere affascinante, fermare il processo è inopportuno. La eventuale ripartenza a tre o a quattro, creerebbe problemi nella popolazione dei due centri. La nostra fusione, ha affermato il sindaco di Rossano, non nasce contro nessuno ma per noi; per una città di oltre 80 mila abitanti. Cassano e Corigliano, essendo baricentrici, hanno più affinità. Il problema, ha argomentato, è che gli estremi sono troppo lontani, per cui riprendere l’iter comporterebbe anni di lavoro e al punto in cui siamo non ce lo possiamo permettere. Adesso, ha affermato Mascaro, le reti, sono piene di pesci, se le riapriamo, rischiamo di perdere anche il pescato. Una città unica della Sibaritide, ha concluso, è una grande idea affascinante. Oggi, forse le condizioni non ci sono. Montalti, cogliendo le difficoltà espresse soprattutto dal Mascaro, pur di favorire il possibile incontro a tre, ha fatto un passo indietro, riservandosi di aspettare altri momenti per rientrare in campo. Papasso ha parlato di scambio di idee sulla proposta datata di Rossano e Corigliano e su quella avanzata Cassano, che prefigura la costituzione insieme della Città di Sibari. Pur guardando con il dovuto rispetto istituzionale al progetto di Rossano e Corigliano, tuttavia, ritengo, ha affermato Papasso, che se le due realtà che si vogliono fondere, non possono pensare di fare a meno di Sibari, che appartiene al mondo intero. Dopo avere ribadito che l’azione non è finalizzata a bloccare o impedire il processo in itinere tra Rossano e Corigliano, Papasso, ha invitato i colleghi sindaci a riflettere meglio tutti insieme sulla questione. L’invito finale, è stato quello di utilizzare il brand di Sibari, per fondere tutte le positività presenti sul territorio, al fine di costruire una nuova grande e importante realtà urbana”.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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