Fusione. Graziano:”Subdola disinformazione”.

fusione

La campagna referendaria sulla fusione Corigliano- Rossano, oramai in pieno svolgimento, fa emergere almeno due dati: da un lato un aumento della  consapevolezza di buona parte dei cittadini convinti dell’importanza dell’appuntamento di domenica  22 ottobre,  dall’altro l’atteggiamento di paura e diffidenza  di altrettanti cittadini vittime questi, tiene a sottolinearsi, di una pervasiva azione  manipolatrice indotta da una disinformazione subdola fondata  sul pregiudizio e sul sospetto messa in atto da ben individuati centri di potere e di interessi che nulla hanno a che vedere con progetti e prospettive di bene comune del quale deve farsi carico la vera politica nel senso più genuino del termine. Non è certo atteggiamento di partigianeria ritenere la valenza delle ragioni del SI alla fusione che, come è stato lodevolmente e in più occasioni spiegato anche nel corso delle tante iniziative nel frattempo promosse dai vari comitati, ha indiscutibili vantaggi che spaziano dal settore economico – produttivo a quello infrastrutturale per estendersi al delicato ambito dei servizi alla persona tra cui primeggia la sanità (con il nuovo Ospedale) ed i servizi sociali. Sarebbe tuttavia un errore considerare gli elencati benefici come variabili indipendenti rispetto ad altri fattori ben più pregnanti, primariamente quello della politica al quale è demandato, a monte, il compito di selezionare i fini vale a dire ciò che è prioritario e necessario per una Comunità di persone che vivono in un determinato territorio (Sanità, trasporti, scuola e servizi in genere) ed allocarne le relative risorse. In altre parole è alla prospettiva di conseguire un reale ed effettivo recupero di agibilità politica che bisogna guardare. E’ perciò vitale che noi cittadini di questa area tanto vasta quanto frammentata e divisa recuperiamo quella capacità  di fare finalmente massa critica e fronte comune di fronte al concreto rischio della definitiva nostra insignificanza nel più vasto contesto regionale e non solo. È sotto gli occhi di tutti che alle oramai storiche divisioni tra le nostre due grandi città della piana di Síbari, è conseguito puntualmente l’effetto della inesorabile desertificazione istituzionale della nostra fascia ionica a tutto vantaggio delle aree cosentina e tirrenica che da decenni a questa parte godono di indubbia prosperità perché possono contare su una messe di parlamentari e consiglieri regionali che garantiscono gli interessi di quelle comunità nei posti dove di decide. Ultima notazione, ai più credo sarà sfuggito che  nel frattempo è stato varato l’atto aziendale dell’ASP di Cosenza. Stando almeno ai rumors che trapelano pare che la buona sanità sia l’ultimo dei pensieri e che invece l’unica preoccupazione di coloro che ancora guidano il vapore è quella di lottizzare incarichi e quel che è peggio dare vita a scorribande nei territori, in specie Corigliano e Rossano, per piazzare ai vertici di delicati servizi figure fiduciarie per garantirsi consensi in vista delle elezioni politiche dì primavera. Basterebbe solo questo per indurre anche i più duri di comprendonio (e purtroppo ce ne sono ancora tanti ahimè pure finemente acculturati) a votare si al referendum  oggi forse l’ultima chance per porre fine insieme al carrierismo di siffatti consunti personaggi all’affarismo delinquenziale e alla corruzione dilagante che da Roma si propaga endemicamente ad ogni latitudine del nostro Paese.

(fonte:comunicato stampa )

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