Fusione? Anche il calcio la reclama

di SERAFINO CARUSO

stadi-corigliano-rossanoLa fusione tra Corigliano e Rossano potrebbe non essere soltanto politica. Seppur si stia lavorando intensamente su questo fronte, anche nello sport si pensa a unire le forze. Da soli non si va da nessuna parte. Soprattutto di questi tempi. Lo stanno iniziando a capire gli imprenditori che vogliono fare sport. A Corigliano così come a Rossano. A dire il vero, prove di fusione tra le squadre di calcio principali delle due città, il Corigliano e la Rossanese, furono fatte già una ventina di anni fa. Ma poi non se ne fece più nulla. Troppi gli ostacoli. Sia di ordine “ambientale” che logistico. Tra i fautori di quella che poteva essere la creazione di una squadra di calcio forte della Sibaritide, ricordiamo gli imprenditori Alfonso Guerriero e Pasquale Lapietra. L’idea era certamente la strada giusta da seguire. Basti vedere che fine ha fatto nel tempo il calcio nelle due città. Anzi, a Corigliano, bene o male, una categoria come la Promozione (dove l’attuale formazione guidata da mister Cipparrone si sta comportando bene) la stanno mantenendo. A Rossano, invece, sia la Rossanese che, in seguito, l’Audace Rossanese sono scomparse da tutti i campionati. Attualmente a Rossano ci sono due formazioni: il Piragineti Rossano in Seconda categoria e la Virtus Rossano in Terza. Deprimente. Non per quanto stiano facendo le due squadre, assolutamente! È deprimente il fatto che Rossano ‒ lo stesso vale per Corigliano ‒ non disputi almeno il campionato di Serie D. L’attuale Presidente del Corigliano, l’imprenditore Michele Guccione, ha dimostrato, da luglio in poi (cioè da quando ha rilevato la società biancazzurra), che il calcio lo vuole fare. E lo vuole fare anche bene. Perché lo sa fare. Persona seria, imprenditore capace, dirigente scrupoloso e attento. Ma Guccione ha capito che da soli non si va da nessuna parte. Lui mira in alto. E per farlo bene vorrebbe che la Corigliano e la Rossano calcistica si unissero. Con una fusione. Una squadra unica. Per tale motivo, nei giorni scorsi, ha chiesto e ottenuto un incontro con l’imprenditore rossanese Pasquale Lapietra. Che di calcio se ne intende, avendo guidato la Rossanese, insieme ad altri imprenditori, negli indimenticabili anni ’90 in Serie D. Campionati in cui la squadra rossoblu dettava “legge” su qualsiasi terreno di gioco. Anni in cui, certamente, si navigava in altre acque da un punto di vista economico. Almeno in linea generale. Oggi si devono fare i conti con una crisi economica senza precedenti. Difficile fare investimenti di un certo tipo nello sport. Certo, uniti è meglio che da soli. Per questo motivo, l’incontro tra Guccione e Lapietra. Il quale si è detto disponibile all’idea di una squadra di calcio unica. Una società forte. Fatta con la parte sana dell’imprenditoria locale. E ce n’è. Lo stesso Lapietra, nei mesi scorsi, aveva già fatto un “giro” di consultazioni tra gli imprenditori rossanesi per riprendere le sorti della squadra rossoblu. Ma il resto della classe imprenditoriale ha risposto picche. A parole sono tutti d’accordo nel risollevare il calcio del territorio. Ma poi, nei fatti, quasi tutti si tirano indietro. Guccione e Lapietra, invece, ci credono. Ma da soli non possono fare miracoli. Si richiede, pertanto, un serio esame di coscienza da parte di tutti coloro i quali vogliono fare calcio in maniera sana. C’è la volontà? Ci sono le condizioni? Bene, allora che ci si sieda e si ragioni su tutto il resto. E, una volta ottenuta la volontà, ci sarebbero da affrontare altre questioni. In primo luogo, quella della consapevolezza delle due tifoserie. D’accordo sulla fusione calcistica? Guccione e Lapietra nutrono grande rispetto nei confronti dei tifosi. Nel cammino verso questa ambiziosa prospettiva, vorranno tenere conto di ciò che pensano le attuali due tifoserie. Poi un altro fattore, non di poco conto: dove giocherebbe la nuova squadra di calcio della città (si spera) unica? A Corigliano? O a Rossano? Come la prenderebbe la tifoseria che vedrebbe esclusa la propria città dalla scelta dello stadio? Non bene, certamente. Si potrebbe disputare una partita a Rossano e l’altra a Corigliano. Idea. Oppure, meglio ancora, perché non pensare in grande e ambire ad uno stadio d’alto livello tutto nuovo, costruito proprio tra Corigliano e Rossano? Tutto si può fare. Non è un problema di potenzialità economiche. Il Credito Sportivo, tra l’altro, offre diverse agevolazioni. Guccione e Lapietra, però, vogliono rimandare qualsiasi discorso al dopo elezioni comunali di Rossano. Per non dare adito a strumentalizzazioni dannose, oltre che di basso profilo. Intanto, si continua a lavorare per cercare di coinvolgere le forze imprenditoriali sane in questo ambizioso e nobile progetto sportivo.

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