Forum Pd: Calabria in quarantena, ma lo è davvero?

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La Calabria è chiusa… ma lo è davvero?

Leggiamo dal recentissimo provvedimento della presidentessa Santelli, che sarebbe impedito ed inibito ai nostri conterranei il rientro dalle regioni del nord, a seguito dell’ultimo Dpcm che impone la chiusura temporanea di numerosissime fabbriche ed aziende.

È prevista come “penale” per i “trasgressori” la obbligatoria quarantena di 14 giorni, chiaramente secondo regole e norme già scritte dai precedenti Decreti del Presidente del Consiglio Conte.

E mentre la sanità regionale annaspa fra ricerche di mascherine per i medici e gli infermieri lasciate al buon cuore ed alla libera iniziativa dei singoli o delle associazioni (a proposito: qui il link per la campagna di donazione in favore del reparto di Malattie infettive di Cosenza cui ha aderito il Partito democratico provinciale: https://rb.gy/dciqc2), l’attuale governo regionale fa un copia incolla di una norma già esistente (zona rossa significa questo: se vieni nella mia regione ti metti in quarantena obbligatoria), senza preoccuparsi della cosa più importante: il censimento obbligatorio di chi intende mettersi in viaggio per il sud e la collocazione “fisica” del nostro corregionale di ritorno.

Occorre pensare in questi momenti alla sicurezza di chi, da più settimane, è alle prese con le difficoltà di una quarantena autoimposta per senso civico e rispetto per se e gli altri, a chi ha imposto da più settimane la lontananza a figli, mogli, mariti, affini per scongiurare il pericolo di una maggiore diffusione del morbo, ma non possiamo ignorare il grido di dolore di chi non ha altra opzione che non sia quella di tornare “a casa propria”, perché magari ha perso il lavoro e non ha più i mezzi per starne lontano.

Ci saremmo aspettati l’apertura di una fonte di credito per gli studenti ed i lavoratori costretti a vivere senza lavoro e/o risorse fuori dalla regione e lontani da casa ed affetti, non la minaccia di una punizione che non c’è. Eh già, perché questa, cara Presidente, potrebbe essere controproducente ai fini del controllo di chi, comunque, deciderà di tornarsene convinto di poter eludere controlli e dovute quarantene.

Siamo ancora in tempo, dunque, a migliorare realmente un provvedimento che già c’era e che non basta propagandare con un cerchio di colore scuro per rendere operativo, cogente e soprattutto utile.

Facciamoci carico della difficoltà di chi è costretto a rientrare; troviamo il modo di aiutarlo economicamente a resistere lì dove si trova e, se proprio non si può, predisponiamoci a trasportarlo ed accoglierlo in sicurezza per il Paese da attraversare e la terra e le persone che dovranno accoglierlo. Diamo risorse ai Comuni per offrire condizioni di quarantena sicure per la popolazione e per le famiglie che dovranno riaccogliere chi non può più fare a meno di tornare.

I nostri corregionali più deboli vanno aiutati, non respinti.

Coordinamento Forum tematici Partito democratico – Cosenza

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