Finanze, Siinardi rilancia l’allarme: casse “vuote” a Corigliano

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“Il problema è sempre quello, Geraci sembrerebbe spendere più di quanto incassi”. A sostenerlo e l’ex assessore al bilancio, Enzo Siinardi, che in una nota stampa torna ad occuparsi delle difficoltà finanziarie del comune. “Che il comune di Corigliano, guidato da Giuseppe Geraci, sia oramai “al verde” – scrive l’ex assessore – non è di certo più un segreto per nessuno. Chi è abituato a leggere i miei interventi, sa bene di come il sottoscritto abbia già anticipato, a partire almeno da un anno e mezzo fa, le numerosissime criticità economico-finanziarie del comune di Corigliano, così come viene gestito da Geraci.
Pensate che ogni mese, il comune di Corigliano, spende circa 1 milione di euro solo per effettuare 2 singoli e semplici pagamenti: lo stipendio dei dipendenti comunali e quello della Ecoross per il servizio di igiene urbana.
In un anno, e solo per questi 2 pagamenti, il comune spende circa 12 milioni di euro, escluso tutto quanto il resto, ovvero: trasporto scolastico, manutenzione reti idriche e fognarie, manutenzione stradale, illuminazione pubblica, depuratori, canile eccetera. Dall’altro lato, il comune di Corigliano incassa a competenza per Imu, imposta sulla pubblicità, Tosap, Tari, fondi perequativi e così via a malapena 14,9 milioni. Per il resto deve fare affidamento ai trasferimenti ed a quei 4 spicci che entrano per il servizio idrico e le multe per violazioni al codice della strada. In una normale famiglia che si fa quando in un anno si prevede di spendere 20’000 euro a fronte di entrate per 15’000? Semplice, o si tagliano 5’000 euro di spese oppure qualche membro della famiglia aumenta i guadagni di ulteriori 5’000 euro.
Geraci, invece, cosa fa? Non solo non aumenta significativamente le entrate ma, se possibile, invece di diminuirle aumenta pure le spese.
Mentre nell’anno 2015, infatti, Geraci aveva impegnato per le spese correnti 20,6 milioni di euro, nel successivo anno 2016, invece, le spese correnti hanno raggiunto la stratosferica vetta di 25,2 milioni, ovvero 4.600.000 euro in più rispetto all’anno precedente.
Quanto potrà durare ancora questa situazione? Ben poco, ovviamente. Tanto più come nell’appena trascorsa annata 2016 il Comune pare non abbia ottenuto alcuna ulteriore anticipazione di liquidità (prestito) dalla Cassa Depositi e Prestiti per pagare i vecchi debiti né avrebbe bisogno”.
Intanto si rimane in attesa delle decisioni del Prefetto di Cosenza in ordine alla proroga o meno della commissione d’accesso antimafia chiamata a verificare se vi siano state contiguità tra crimine organizzato e pubblica amministrazione.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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