Il rione di San Biagio non è distante dalla grotte eremitiche di Pente e di San Nicola al Vallone e questa considerazione, unita all’altra che le croci presenti a Stilo decoravano una chiesetta che serviva per le riunioni degli eremiti presenti nelle vicinanze, fa presumere a Cappelli che anche la chiesa di Sant’Isidoro avesse la medesima funzione di incontro, di luogo dove gli eremiti, che abitavano nelle vicine grotte, trovavano un tetto sotto il quale “raccordarsi” tra loro quando era opportuno o necessario. Comunque sia non c’è dubbio che questa semplice colonna in calcare di 253 centimetri si porta dietro mille anni di storia e di domande. E a vedere le foto in apertura, una del 1955 e una del 2018, sorge spontanea la domanda: perché abbandonarla al degrado e quindi prima o poi perderla? Non sarebbe meglio cederla al Museo Diocesano? Beninteso, presupponendo che il Museo la accolga. Così si è verificato con lo specchio greco rinvenuto nel 1906 a Santo Stefano e con l’affresco dell’Annunciazione del XV secolo, che precedentemente era collocato nella Chiesa diroccata dell’Annunziata in Contrada Celadi a Corigliano-Rossano, recentemente poi donato al Museo dalla Famiglia Minnicelli. In tal modo, sarebbe preservata un’opera d’arte e una preziosa eredità del passato. Tra l’altro, la Colonna di Sant’Isidoro, a parte un lavoro di ripulitura, non necessita nemmeno di incisivi interventi di restauro. Posizionata presso il Museo, quindi in un contesto adeguato, ripulita e corredata da notizie storiche e artistiche, assumerebbe tutt’altra valenza che non quella attuale che la vede relegata in vicoli degradati sommersi da rifiuti, non protetta da possibili vandalismi e non segnalata in alcun modo.
Martino A. Rizzo
I racconti di Martino A. Rizzo. Ogni mercoledì su I&C
Martino Antonio Rizzo, rossanese, vive da una vita a
Firenze. Per passione si occupa di ricerca storica
sul Risorgimento in Calabria. Nel 2012 ha pubblicato
il romanzo Le tentazioni della
politica e nel 2016 il saggio Il Brigante Palma e i misteri
del sequestro de Rosis. Nel 2017 ha fondato il sito
anticabibliotecacoriglianorossano.it. Nel 2019 ha curato la pubblicazione
dei volumetti Passo dopo passo nella Cattedrale di Rossano,
Passo dopo passo nella Chiesa di San Nilo a Rossano,
Le miniature del Codice Purpureo di Rossano.
Da fotografo dilettante cerca di cogliere
con gli scatti le mille sfaccettature del paese natio
e le sue foto sono state pubblicate nel volume di poesie
su Rossano Se chiudo gli occhi.