“Family Vax Day”. Somministrate oltre 26mila dosi in 24 ore, graduali miglioramenti

La Calabria è la penultima regione nel rapporto fiale inoculate e consegnate.

La nostra regione si attesta all’85,5%, meglio soltanto della Sardegna (79,1%), anche se alcune regioni sono molto vicine, mentre la media nazionale è 89,7%.

Complessivamente, in Calabria sono stati finora somministrati 776.972 vaccini (ieri erano 750.797) sugli 909.100 consegnati.

Il numero di dosi somministrate ieri, nel “Family vax day”, è tra i più alti registrati quotidianamente fino ad oggi.

Per accedere è sempre necessario prenotarsi sulla piattaforma www.prenotazioni.vaccinicovid.gov.it., oppure chiamando al numero verde 800 00 99 66 o mandando sms al 339-9903947 per essere ricontattati.

Proprio riguardo alle prenotazioni sono emerse numerose problematiche.

Non solo i soggetti fragili, ma anche molti ultrasessantenni, idonei alla possibilità di poter prenotare per vaccinarsi, inserendo i dati della propria tessera sanitaria sulla piattaforma informatica hanno visto comparire il seguente messaggio: «I dati inseriti non sono corretti o non corrispondono a persona appartenente a categoria avente priorità nella fase corrente del piano vaccinale. Accertati di non aver commesso errori di inserimento».

In provincia di COSENZA, il problema è stato amplificato dal fatto che migliaia di cittadini non hanno ricevuto al proprio domicilio la nuova tessera sanitaria, per sostituire quella in scadenza. Possiedono, quindi, una card il cui numero identificativo non è più valido e, quindi, non accettato dal sistema.

Ma qual è la radice del problema?

Dobbiamo ricordare che il Ministero dell’Economia e delle Finanze spedisce in automatico, senza che l’utente ne faccia richiesta, la nuova tessera sanitaria quando la precedente sta per scadere.

A tal proposito, però, è emerso che un consistente numero di tessere sanitarie indirizzate a cittadini della provincia di Cosenza e affidate, con regolare appalto per la distribuzione, ad un operatore della posta privata, non sia mai stato consegnato.

Sembra che l’anomalia sia andata avanti per almeno tre anni: dal 2017 al 2020.

Sulla questione si sarebbe aperto un contenzioso legale.

Numerosi problemi sono stati riscontrati nella zona dell’ALTO JONIO, dove moltissimi cittadini hanno avuto serie difficoltà nel portare a termine la tanto desiderata e agognata prenotazione.

In particolare, molte difficoltà si riscontrano sulla piattaforma di TREBISACCE, la quale non compare tra i centri prenotabili e per assurdo proprio quella città che avrebbe dovuto fare da collante per tutti i comuni limitrofi si ritrova ad essere un posto “fantasma” costretto, ahinoi, a far emigrare i suoi stessi residenti verso altre strutture e centri vaccinali.

Ecco che si apre, a tal proposito, un argomento già molteplici volte trattato e per il quale non smetteremo mai di interrogarci: perchè non viene riaperto l’ospedale G. CHIDICHIMO?

La sua riapertura sarebbe vitale e di grande sollievo per tutti coloro che devono spostarsi trovando spesso gli ospedali vicini saturi e allo stremo, e invece resta lì, anch’esso una struttura “fantasma” proprio come Trebisacce sulla piattaforma delle prenotazioni.

Abbiamo tutti bisogno di certezze, soprattutto dopo le promesse del commissario Urbani, il quale ha destinato alla riapertura dell’ospedale di Trebisacce una cifra pari a 2.936.448,26, per fare in modo che il presidio ospedaliero acquisisca tutti i requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi richiesti dalla vigente normativa nazionale e regionale per il conseguimento dell’autorizzazione all’esercizio e dell’accreditamento istituzionale.

Come Urbani, anche il commissario ad acta della sanità, Guido Longo, ha affermato che la riapertura del nosocomio “è cosa fatta”.

Sono parole chiare ed inequivocabili e mirano alla riapertura senza se e senza ma, precisando che questa intenzione sarà formalizzata nel prossimo piano regionale di programmazione della rete ospedaliera 2022/2024.

Nonostante tutto, con il trascorrere delle settimane abbiamo assistito, in ambito vaccinale, a graduali miglioramenti e risoluzione delle pecche iniziali.

Si spera che i calabresi capiscano che per migliorare e far crescere la nostra regione, bisogna debellare e sostituire quella politica che da troppo tempo non agisce per il bene del popolo ma per altri scopi.

Andrea Renne.

Responsabile Alto Jonio per la Direzione Provinciale Italia del Meridione (IDM).

comunicato stampa

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