I fallimenti di Oliverio e i giovani si sentono traditi

Il portavoce di Fratelli d’Italia di Spezzano Piccolo, Biagio De Rose, ci scrive per lamentare l’assenza totale di una Regione. Una Regione targata Oliverio che ha tradito le aspettative dei giovani, soprattutto.

“Vorrei portare all’attenzione del Presidente Oliverio e della sua giunta l’estrema gravità e urgenza che caratterizzano ormai in modo fin troppo evidente la situazione lavorativa nella nostra Regione. La Calabria, com’è noto a tutti, è una delle regioni d’Europa che soffrono maggiormente sul piano dell’occupazione. Questa realtà si pone in contrasto stridente con le elevate remunerazioni di cui gode la classe politica al governo della Regione (presidente, consiglieri regionali), classe politica che della grave situazione lavorativa appena citata è responsabile, se non del tutto, almeno in parte (mi riferisco anche alle legislature passate, sia di centro sinistra che di centro destra). Altro fattore di non minore importanza è costituito dal fatto che, a parte qualche eccezione, in Calabria la meritocrazia sembra pressoché inesistente. È risaputo purtroppo che, in Calabria, se non sei “figlio o parente di…”, non sei nessuno. Più che quello (sperato) di costruirsi un futuro, l’obiettivo che il giovane calabrese è costretto a porsi è quello di “tirare a campare”, o di “vivere alla giornata”, come si suol dire, sempre, ovviamente, restando nella legalità”.

Calabria terra per disonesti? Pare proprio di si. Eppure non mancano gli onesti. Anzi, sono la maggior parte. Peccato per quella parte di “colletti bianchi” che rovinano questa Regione. Costringendo, di fatto, molti giovani a lasciarla definitivamente.

“Si tratta chiaramente di problemi noti a noi tutti – continua De Rose -. Eppure, sono passati più di due anni da quando si è insediato l’attuale consiglio regionale di centro sinistra, dopo aver ottenuto alle elezioni un boom di preferenze; ci si aspettava una svolta in termini di opportunità per i giovani calabresi, ma probabilmente in questo caso si è trattato, più che altro, di un “cavallo di battaglia” portato avanti nella campagna elettorale, nelle piazze, in tutta la Regione. Si potrebbe citare a questo proposito il famoso “Garanzia Giovani”, di cui hanno avuto modo di vantarsi alcuni candidati del PD. Basta leggere gli ultimi dati per riconoscere che anche questo si è rivelato l’ennesima presa in giro per i giovani”.

Garanzia Giovani: vicenda vergognosa, per come portata avanti. Con tantissimi giovani che prestano servizio in aziende ma non vedono quanto loro promesso dalla Regione.

“Si tratta ovviamente di un esempio – prosegue il portavoce di FdI di Spezzano Piccolo -; se ne potrebbero fare tanti altri. Ma tutti allo stesso modo spiegano il perché si sia venuto a creare un sentimento ormai dominante di rabbia e delusione. Sorge dunque spontanea una domanda, anzi due, e sono rivolte a chi governa questa Regione, e in modo particolare all’Assessore al Lavoro in carica, Federica Roccisano: fino a che punto avete coscienza di tali problemi? E che cosa state facendo o avete intenzione di fare per affrontarli? In altre parole: che fine dovremmo fare, secondo voi? Sono domande che necessitano di ricevere una risposta, non solo per noi giovani calabresi, ma anche per tutti coloro che in Calabria devono affrontare concretamente i problemi ai quali si è fatto riferimento sopra”.

Domande legittime. Cui, si spera, Oliverio e la Roccisano diano, al più presto, risposte concrete. Non si gioca con il futuro e la vita delle persone. Non si può parlare di lavoro, di giovani, di sviluppo e poi, nei fatti, fare l’esatto contrario di quanto si dice.

“Ad ogni notizia che leggiamo – dai numeri dei cittadini calabresi che chiedono ormai quotidianamente aiuto alla Caritas, ai soldi europei che tornano indietro a causa della mala-gestione – ci rendiamo conto di quanto si sia aggravato lo strappo fra la realtà vissuta in Calabria e l’inefficienza (per non dire altro) di chi dovrebbe governarla. Sembrano ormai due mondi separati: il nostro da una parte e il vostro dall’altra, senza più alcun collegamento fra i due. Eppure è a voi che siamo costretti a rivolgerci, dunque a voi rivolgiamo la nostra domanda, e pretendiamo una risposta, non solo a parole, ma anche e soprattutto nei fatti“.

E che la risposta avvenga in tempi rapidi. Se se ne ha il coraggio.

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