Ex tribunale Rossano, cattolici giuristi in campo

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Cresce il fermento nel territorio a causa dei mostruosi disagi che si rinvengono all’indomani dell’accorpamento dell’ex tribunale di Rossano a Castrovillari. Scende in prima linea in campo l’Unione dei Giuristi Cattolici italiani presieduta dall’avvocato Graziella Guido che, nei giorni scorsi, ha aderito al Gruppo d’Azione per la Verità, rendendosi disponibile per la manifestazione di protesta organizzata a Roma l’11 maggio 2017 in piazza del Quirinale. Il territorio deve trovare “il coraggio, l’orgoglio e la determinazione per pretendere la doverosa restituzione di un presidio di giustizia. È necessaria un’azione territoriale che veda in prima linea le Istituzioni, le forze sociali e i cittadini. Ma serve che in questa battaglia di rivendicazione del diritto alla giustizia i cittadini, le associazioni ed il mondo dell’avvocatura, sulle barricate orami da cinque anni, trovino – così come ribadito di recente – il sostegno convinto e deciso dell’Istituzione regionale e, in primis, del Presidente Oliverio”.
Il presidente Guido non ha dubbi circa la necessità di dare una svolta incisiva alla paralisi istituzionale e della società civile sulla questione della soppressione del presidio di giustizia, verso cui vige una sorte di errata rassegnazione. Che, invece, va combattuta contrapponendo un forte sentimento di indignazione. “Noi ci saremo – annuncia l’Avv. Guido – per rivendicare il diritto alla giustizia, negato ai cittadini della Sibaritide, ma soprattutto per rappresentare alla massima carica dello Stato il disagio di un territorio depredato di tutti i servizi primari. Non chiediamo – aggiunge – di fare chiarezza sui motivi che hanno portato alla chiusura del Tribunale di Rossano, perché sarebbe un esercizio che porterebbe a scoprire ragioni scontate, consumate e comunque mai esaustive. Avere un resoconto dettagliato sull’inefficienza dell’accorpante Tribunale di Castrovillari è, invece, un dovere del Governo centrale e del Presidente della Repubblica verso oltre 200mila cittadini ai quali è stato sottratto ingiustamente il più autorevole presidio dello Stato. Ci poniamo in un atteggiamento positivo e propositivo – precisa ancora il Presidente Guido – nei confronti di quella che deve essere una class action territoriale che faccia valere i diritti inespressi e non riconosciuti degli abitanti di tutta l’area ionica cosentina. Ed in questo processo di rivendicazione ci uniamo al coro di quanti, a giusta causa, chiedono il sostegno delle Istituzioni locali e calabresi. Innanzitutto della Regione Calabria e del Presidente Oliverio. Perché – prosegue – non si può pretendere la partecipazione dei cittadini se chi Governa, a tutti i livelli, non si assume la responsabilità di rivendicare le giuste pretese della gente. Che in questo caso non si limitano alla semplice riattivazione di un servizio primario, qual è un Tribunale, ma alla restituzione e al riconoscimento – ribadisce ancora la Guido – del diritto alla Giustizia. E finché questo equilibrio, in un’area difficile e complessa come la Sibaritide, non verrà ristabilito continueremo quotidianamente a sollecitare – conclude – una ragione oggettiva che non può rimanere più inascoltata”. Intanto fervono i preparativi in vista della manifestazione di Roma.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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