Ex Tribunale. Osservatorio invia fascicolo alte cariche dello Stato

 

A destra il presidente Figoli – a sinistra la vice Santelli

Dall’ingiustizia subita ai disagi trasportistici, dall’incremento dei costi alla presenza della criminalità organizzata. L’ Osservatorio permanente sulla gestione e gli effetti della fusione, presieduto da Vincenzo Figoli,  si rivolge formalmente al Capo dello Stato Sergio Mattarella, anche nella qualità di Presidente del Consiglio superiore della Magistratura, al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al neo vice presidente del Csm David Ermini, ai Ministri della Giustizia, del Lavoro e dell’Interno,  Alfonso Bonafede, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, al Presidente della commissione Antimafia NicolaMorra, ai vari presidenti della commissioni parlamentari di sottogoverno, ai parlamentari della Sibaritide, al Presidente della Regione Calabria Mario Oliverioe al Commissario prefettizio del Comune di Corigliano Rossano Domenico Bagnato. 

La commissione Giustizia dell’Osservatorio, presieduta dall’avv. Francesca De Simone, con il supporto dei legali avv.ti Pasquale Catalano e Gisella Santelli, ha Depositato un articolato fascicolo nel quale si ricostruiscono analiticamente gli effetti improduttivi ed anti economici prodotti dalla famosa riforma epocale della giustizia che ha deciso, con metodi e criteri mai chiariti,  di accorpare il tribunale della prima città della provincia di Cosenza e terza della Calabria (Corigliano-Rossano) a Castrovillari (appena 21mila abitanti). 

Sottolineata la presenza della criminalità organizzata, citate le numerose operazioni della DDA e le inchieste dai cui rilievi si è giunti allo scioglimento di Consigli comunali, nonché il grave deficit di infrastrutturale (strade, ferrovia, aeroporto, tratte con autolinee ecc)

L’Osservatorio si rivolge  agli organi istituzionali affinché  possano verificare di persona, anche mediante sopralluoghi, i dati forniti e le caratterizzazioni del territorio dell’ex Tribunale di Rossano, al fine di adottare le consequenziali decisioni e provvedimenti di riapertura del presidio di giustizia pienamente  in linea con quanto, tra l’altro, previsto  dal contratto di Governo sottoscritto dai rappresentanti delle forze politiche che lo rappresentano, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, i cui rappresentanti locali hanno, anche in forza di ciò, ottenuto migliaia di preferenze e su cui proprio il Ministro AlfonsoBonafede e Matteo Salvini vi hanno impostato parte della propria campagna elettorale. «Si acquiscano- si evidenzia nel documento – relazioni tecniche, presso il Tribunale di Castrovillari e il territorio della Sibaritide e Calabria del Nord-Est, affinché una volta per tutte si accerti la verità sulla “ignobile” e “sciagurata” soppressione (così come più volte richiesto dal G.A.V. cui questo Osservatorio è solidale)».

«Ovvio- si richiama in premessa – che il trascorrere del tempo non gioverà ai suddetti parlamentari locali atteso che, per quanto ci riguarda, il non riaprire o istituire il Tribunale di Corigliano-Rossano corrisponderà alle stesse responsabilità cui le forze politiche precedenti hanno avuto per averlo soppresso e, quindi, anche per questo, sonoramente bocciati alle ultime consultazioni politiche del 4 marzo 2018».

L’accorpamento all’ufficio giudiziario di Castrovillari ha comportato e comporta uno spostamento medio-giornaliero di magistrati, avvocati, praticanti-avvocati e utenti (CTU, consulenti, testimoni, parti processuali, cancellieri, operatori giudiziari, forze dell’ordine) di circa 300 – 700persone al giorno e con un movimento di traffico di circa 500 – 700e più autovetture sulle strade, per un costo giornaliero che va da € 10.000,00a € 21.000,00[1]per rifornimento carburante al giorno; circa € 500,00 – 1.500,00per posteggio auto, oltre ad una spesa tra € 1000,00 e € 3.000,00per consumazione bibite, colazioni e pasti, per una spesa giornaliera che oscilla tra € 11.500,00 e € 25.500,00 a carico degli utenti. Tale costo moltiplicato per 5 giorni lavorativi settimanali raggiunge una esorbitante cifraa settimana tra € 57.500,00 e € 127.500,00e moltiplicata per il totale di 260 giorni lavorativi l’anno raggiunge un importo tra € 2.990.000,00(milioni) e € 6.630.000,00(milioni) di euro annui. Oltre a tali spese per i cittadini bisogna aggiungere i costi per l’erario per traduzioni, trasferte operatori, agenti e forze dell’ordine ecc.  La casa circondariale di reclusione di Rossano, ora Corigliano-Rossano, complesso di non lontana costruzione, ha registrato negli ultimi anni una crescita della popolazione detenuta che pone come questione ancora irrisolta il sovraffollamento delle celle e la carenza di organico.  A fronte di una capienza regolamentare di 150 detenuti, e tollerabile 280, i detenuti attualmente presenti sono oltre 350 e di questi 150 appartengono al circuito detentivo dell’alta sicurezza, in particolare vi sono 21 detenuti accusati di terrorismo internazionale, affiliati ad Al Qaeda e all’Isis. Appare utile segnalare e richiamare una questione, già posta all’attenzione della Magistratura con circolare ministeriale del 14 maggio 2012 del Ministero della Giustizia in merito alla traduzione dei detenuti. L’impiego di risorse per la traduzione, quali mezzi di trasporto e uomini di scorta, comporta un impegno elevato di parte delle finanze pubbliche, il cui grado di incisività differisce di volta in volta a seconda della gravità del reato e della pericolosità del reo. 

Analogamente a quanto accade per le udienze di convalida, anche per le traduzioni disposte per l’espletamento dell’interrogatorio di garanzia e del PM accade sovente di dover predisporre singole traduzioni con intere scorte per trasferire più detenuti con divieto di incontro fra loro. L’attività di traduzione che comporta un grande impiego delle risorse finanziarie statali non può che incidere maggiormente e in termini negativi laddove l’istituto di detenzione sia posto a distanze chilometriche considerevoli dalla sede giudiziaria in cui l’atto istruttorio deve svolgersi, come è per l’appunto quello di Rossano rispetto a Castrovillari  (oltre 60 Km) . L’accorpamento dell’ufficio giudiziario rossanese a quello di Castrovillari ha dunque moltiplicato i costi di accesso alla giustizia, costi che risultano moltiplicati anche per le scelte arbitrarie che il  nuovo ufficio giudiziario ha determinato per evadere le richieste delle parti e dei loro procuratori, con un inevitabile inasprimento dei rapporti tra questi ultimi e i malcapitati funzionari, considerato il rallentamento dei ritmi di lavoro che gli uffici  purtroppo non riescono a migliorare perché oberati e sovraccaricati di lavoro. Emblematico a tal riguardo è il settore delle richieste di notificazione di atti giudiziari. (comunicato stampa)

                                                                                  

                   

 

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