Emergenza sanitaria, riaprire l’ex ospedale

Punto di Primo di Intervento (PPI), alla luce dei 9000 accessi registrati nel 2018 continua ad essere necessario il laboratorio di analisi. Radiologia, non è possibile coprire la richiesta (14.000 esami nel 2018, ben oltre il limite normativo nazionale) perché un solo radiologo (con soli 3 tecnici) non può essere presente tutti i giorni: servono sia una terza unità (già annunciata) ed un apparecchio telecomandato (già richiesto). Senologia, non si può proseguire con lo stesso ritmo di prenotazione precedente. Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze (ex CSM), stante la carenza di medici si ha difficoltà a programmare le visite e le prenotazioni. Cardiologia, l’ambulatorio ha cercato in tutti i modi e con gravissimi sforzi di sopperire alla mancanza di un reparto, facendo fronte a circa 15.000 prestazioni l’anno con soltanto due cardiologi e con necessità di infermieri.

 

Sono, queste, alcune delle principali criticità ed emergenze emerse e registrate nel corso dell’incontro con i responsabili dell’ex Ospedale di CARIATI Vittorio COSENTINO svoltosi nei giorni scorsi nell’ambito delle attività del Tavolo Tecnico sulla Sanità (TTS) composto dal consigliere di maggioranza Marielena CICCOPIEDI, da quello di minoranza Maria CRESCENTE e dal Sindaco Filomena GRECO; il TTS ha già avuto modo di incontrare l’ex commissario regionale SCURA e il Direttore Generale dell’ASP Cosenza MAURO. – Obiettivo dell’incontro e del confronto con medici ed operatori, attori e protagonisti quotidiani ed esemplari del difficilissimo governo dell’emergenza sanitaria locale era e resta la quanto mai necessaria riapertura dell’Ospedale territoriale ed in ogni caso l’urgente potenziamento dei servizi, delle strutture e delle risorse umane attuali a garanzia della fruizione normale e per tutti del diritto alla salute ed all’assistenza medica.

 

Nell’esprimere soddisfazione per il metodo del confronto costruttivo che tutti gli interlocutori hanno voluto e saputo garantire nell’interesse generale il Primo Cittadinocoglie l’occasione per sottolineare sia che nel territorio dell’ex distretto di Cariati i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) restano al di sotto dei già bassi livelli di tutto lo ionio cosentino, perciò non garantiti ex legge; sia la necessità di riportare l’emergenza sanità pubblica territoriale al centro del dibattito e dell’azione sociale ed istituzionale. Bisogna però preferire – conclude la GRECO – il coinvolgimento e il dialogo con tutti i soggetti ed evitando passerelle solitarie e dal solo sperato effetto mediatico, così come l’ultima escursione al Vittorio COSENTINO di parlamentari M5S i quali non hanno avvertito neppure l’esigenza di condividere iniziativa o esiti con il Sindaco, principale autorità sanitaria locale.

 

L’unica differenza tra l’attuale Punto di Primo Intervento (PPI) ed un normale Pronto Soccorso – è tra l’altro emerso nel corso dell’incontro – dovrebbe essere che le ambulanze non portano codici gialli e verdi. Questi ultimi, tuttavia, arrivano comunque con le ambulanze private. – Relativamente alle problematiche dell’infarto – è stato inoltre evidenziato – che il territorio intero ha fatto un grave passo indietro, essendosi dilatati i tempi di intervento tempestivo (rispetto ai 60-90 minuti dall’episodio infartuale) necessari per raggiungere oggi ROSSANO. – Se si riuscisse, infine, ad avere una riabilitazione con posti letto – è stato ribadito e condiviso – sarebbe già un risultato importante per l’attuale risposta sanitaria locale.

(fonte:comunicato stampa)

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