Ancora oggi il nostro sistema si basa sulle DISCARICHE PRIVATE con tutto ciò che queste rappresentano per l’ambiente e per la società. La Calabria in fatto di raccolta differenziata, con il suo 40%, continua a occupare gli ultimi posti della classifica in Italia.
Un problema che non si vuole risolvere, manca la volontà politica per mettere la parola fine a questa emergenza che si ripropone costantemente ogni anno.
La Calabria ha una popolazione di circa 2 milioni di abitanti, meno di Roma, con 404 comuni scarsamente popolati: superiore a 100 mila 1, superiore a 50 mila 5, superiori a 30 mila 2, superiori a 20 mila 4, superiore a 10 mila 19, superiori a 5 mila 55, superiori a tremila 58, superiori duemila 69, superiore a mille 106, inferiori a mille 85. Raggiungere percentuali alte di raccolta differenziata può richiedere tempi lunghi nelle grandi città ma non nei piccoli comuni. Infatti è statisticamente accertato che più i comuni sono piccoli più è facile raggiungere alte percentuali di raccolta differenziata, ed in tempi brevissimi dove si vuole. In molti casi è quasi come gestire un condominio.
La soluzione sta tutta qui: CAMBIARE IL SISTEMA, VOLERLO FARE E FARLO VERAMENTE !!!
Meritiamo soluzioni migliori e soprattutto meno costose per noi e per l’ambiente. Bruciare o interrare rifiuti in Calabria o in Olanda per l’ambiente è la stessa cosa, si produce lo stesso danno.
ALLORA BASTA ALLE DISCARICHE E AVVIO IMMEDIATO ALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA TOTALE, CON RISORSE E PROCEDURE CAPACI DI RISOLVERE IL PROBLEMA DEFINITIVAMENTE ED IN TEMPI BREVISSIMI.
I comuni in Calabria non riescono a fare la RD per due ragioni. La prima non hanno le risorse. La seconda non hanno le competenze. Allora che la regione Calabria ed i comuni provvedano a reperire le risorse necessarie per risolvere definitivamente il problema e non come timidamente fatto in questi anni.
Risorse necessarie per i costi del servizio e la realizzazione di isole ecologiche, centri di compostaggio in zone rurali, impianti di recupero e selezione rifiuti e piattaforme impiantistiche per il riciclaggio ed il recupero dei materiali. Risorse anche per formare tecnici competenti, uno per ogni comune, capaci di far partire e monitorare la RD. Ad esempio a Rutigliano (18.000 abitanti fascia in cui rientrano tutti i comuni calabresi ad eccetto di dieci). In quattro mesi si è passati dal 14 al 78% di RD e la produzione dei rifiuti è calata del 33%. Ad esempio a Rutigliano (18.000 abitanti fascia in cui rientrano tutti i comuni calabresi ad eccetto di 12). In quattro mesi si è passati dal 14 al 78% di RD e la produzione dei rifiuti è calata del 33%.
Quali sono stati i punti di forza? Udite udite AVER TOLTO DALLA STRADA TUTTI I CASSONETTI ed esteso la RD a tutto il territorio comunale, sia utenze domestiche che non.
Ecco perché i comuni nel fare i bandi per la RSU, devono utilizzare le migliori prassi, ad esempio quelle del comune di Capannori, e soprattutto devono introdurre sistemi di tariffazione che facciano pagare in base ai rifiuti non riciclabili prodotti. CHI INQUINA PAGA. Sembra una utopia? In realtà è solo un mix di buon senso, organizzazione e volontà politica e soprattutto di tanto tanto coraggio per avviare un ciclo virtuoso sui rifiuti che da problema diventano una risorsa.
Francesco Madeo
(comunicato stampa)