Emergenza rifiuti. Madeo: attiviamoci per risolvere definitivamente la problematica

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Francesco Madeo

Corigliano Rossano – E’ inaccettabile che CONTINUAMENTE SI LANCI L’ALLARME RIFIUTI COSI’ COME E’ INAMMISSIBILE VEDERE SEMPRE LE NOSTRE STRADE PIENE DI SPAZZATURA, per poi far scattare l’ennesima emergenza per ingrassare tutte le lobby che attorno ai rifiuti fanno i loro “affari”. Specialmente in Calabria.
Ancora oggi il nostro sistema si basa sulle DISCARICHE PRIVATE con tutto ciò che queste rappresentano per l’ambiente e per la società. La Calabria in fatto di raccolta differenziata, con il suo 40%, continua a occupare gli ultimi posti della classifica in Italia.
Un problema che non si vuole risolvere, manca la volontà politica per mettere la parola fine a questa emergenza che si ripropone costantemente ogni anno.
La Calabria ha una popolazione di circa 2 milioni di abitanti, meno di Roma, con 404 comuni scarsamente popolati: superiore a 100 mila 1, superiore a 50 mila 5, superiori a 30 mila 2, superiori a 20 mila 4, superiore a 10 mila 19, superiori a 5 mila 55, superiori a tremila 58, superiori duemila 69, superiore a mille 106, inferiori a mille 85. Raggiungere percentuali alte di raccolta differenziata può richiedere tempi lunghi nelle grandi città ma non nei piccoli comuni. Infatti è statisticamente accertato che più i comuni sono piccoli più è facile raggiungere alte percentuali di raccolta differenziata, ed in tempi brevissimi dove si vuole. In molti casi è quasi come gestire un condominio.
La soluzione sta tutta qui: CAMBIARE IL SISTEMA, VOLERLO FARE E FARLO VERAMENTE !!!
Meritiamo soluzioni migliori e soprattutto meno costose per noi e per l’ambiente. Bruciare o interrare rifiuti in Calabria o in Olanda per l’ambiente è la stessa cosa, si produce lo stesso danno.
ALLORA BASTA ALLE DISCARICHE E AVVIO IMMEDIATO ALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA TOTALE, CON RISORSE E PROCEDURE CAPACI DI RISOLVERE IL PROBLEMA DEFINITIVAMENTE ED IN TEMPI BREVISSIMI.
I comuni in Calabria non riescono a fare la RD per due ragioni. La prima non hanno le risorse. La seconda non hanno le competenze. Allora che la regione Calabria ed i comuni provvedano a reperire le risorse necessarie per risolvere definitivamente il problema e non come timidamente fatto in questi anni.
Risorse necessarie per i costi del servizio e la realizzazione di isole ecologiche, centri di compostaggio in zone rurali, impianti di recupero e selezione rifiuti e piattaforme impiantistiche per il riciclaggio ed il recupero dei materiali. Risorse anche per formare tecnici competenti, uno per ogni comune, capaci di far partire e monitorare la RD. Ad esempio a Rutigliano (18.000 abitanti fascia in cui rientrano tutti i comuni calabresi ad eccetto di dieci). In quattro mesi si è passati dal 14 al 78% di RD e la produzione dei rifiuti è calata del 33%. Ad esempio a Rutigliano (18.000 abitanti fascia in cui rientrano tutti i comuni calabresi ad eccetto di 12). In quattro mesi si è passati dal 14 al 78% di RD e la produzione dei rifiuti è calata del 33%.
Quali sono stati i punti di forza? Udite udite AVER TOLTO DALLA STRADA TUTTI I CASSONETTI ed esteso la RD a tutto il territorio comunale, sia utenze domestiche che non.
Ecco perché i comuni nel fare i bandi per la RSU, devono utilizzare le migliori prassi, ad esempio quelle del comune di Capannori, e soprattutto devono introdurre sistemi di tariffazione che facciano pagare in base ai rifiuti non riciclabili prodotti. CHI INQUINA PAGA. Sembra una utopia? In realtà è solo un mix di buon senso, organizzazione e volontà politica e soprattutto di tanto tanto coraggio per avviare un ciclo virtuoso sui rifiuti che da problema diventano una risorsa.
Francesco Madeo

(comunicato stampa)

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