Editoriale. Tribunale ex Rossano discusso? E ora? Chiudiamo tutto? 

E ora? Cosa dovremmo fare? Chiudere i tribunali di Cosenza, Lecce, Castrovillari o Crotone? Dove sono gli “urlatori del giorno dopo” secondo le cui tesi l’ex tribunale di Rossano andava chiuso perché discusso? Non più di qualche giorno fa abbandonavo, con amarezza, il Gruppo d’Azione per la Verità sul tribunale di Rossano perché stanco di sentirmi dire che quella soppressione fosse un problema solo ed esclusivamente politico, mettendosi ognuno le bende davanti agli occhi di fronte all’ipotesi di una cabina di regia, ben delineata, che agiva in concorso con organi istituzionali differenti ed equidistanti, almeno sulla carta, dalla politica. A mio parere, azioni perseguibili penalmente, ma è la magistratura chiamata alla individuazione dei reati. Né, quale atto di verità e di trasparenza, vi erano parlamentari che, avendone voglia e desiderosi di fare giustizia, potessero avviare azioni autonome ispettive se non altro per capire semplicemente le ragioni vere di quella anomala dismissione.

Anni e anni di lotta, con gli amici del GAV, manifestazioni di proteste a Roma, riunioni, incontri, raccolte di fondi per finanziare i cortei nella Capitale e tante altre iniziative protese a sensibilizzare l’opinione pubblica su un abuso subito e mai sanato. Non solo quindi, Roma, Catanzaro, Reggio, si ponevano con indifferenza, ma dovevi lottare anche contro alcuni concittadini, una cui parte manifestava soddisfazione per la chiusura di quel tribunale perché discusso. Tra questi, avvocati, amministratori, opinionisti, sindacalisti, etc etc etc…  A costoro dico: e ora? Se dovesse essere stato questo il criterio usato dallo Stato, alla luce di quanto riportato stamani su “Il Fatto Quotidiano”, cosa bisognerebbe fare? Chiudere tutti i presidi sospetti?

Ragionamenti campati in aria con il solo obiettivo di addormentare ulteriormente quelle coscienze già culturalmente rassegnate e svilire gli sforzi profusi con sacrificio dal GAV nella difficile campagna di sensibilizzazione. Insinuazioni messe in giro anche da chi contribuiva ad alimentare quelle connivenze che pure vi erano, da me in parte sottolineate al tempo in cui il tribunale era in vita. Ho sempre sostenuto la tesi secondo la quale uno Stato autorevole – se tale – rimuove le mele marce, non chiude i tribunali!

Mi auguro che i soggetti coinvolti dalla bufera giudiziaria delle ultime ore possano dimostrare la loro innocenza, me lo auguro perché continuo a credere nelle istituzioni nonostante lo sconforto in alcuni momenti prenda il sopravvento.

Matteo Lauria – Direttore responsabile I&C

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati: