Editoriale. Toh, Cosenza si lamenta?

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La fusione delle realtà territoriale di Corigliano e Rossano, che ho sempre sostenuto e che certamente porterà dei benefici al territorio ed ai suoi abitanti (anche se qualcuno ancora adesso sostiene il contrario) mi consente nel mese di agosto e nell’anno domini 2019, di interrompere momentaneamente la volontaria interruzione di mettere su carta i miei pensieri.
Ciò lo devo alla mia abitudine giornaliera di dedicare l’inizio della giornata alla lettura dei giornali anche locali; cosicchè mi sono imbattuto in quella che viene riportata, in una pagina cosentina, come una stortura la trasformazione in filiale della sede INPS di Corigliano/Rossano.
Non metto su carta il sentimento che mi ha immediatamente pervaso nel vedere la critica fatta al Presidente dell’INPS Tridico (che invece, merita un plauso se non altro per il riconoscimento a un territorio polmone della provincia e giustamente rivalutato) che viene additato di aver perorato un provvedimento che deriverebbe da una rappresentazione territoriale un po’ “improvvisata” dai piani alti romani, che avrebbero favorito una sperimentazione a casa di Tridico e per la prima volta di un sistema gestionale diverso, che rischierebbe di alimentare ulteriori e piuttosto superflue separazioni del territorio.
La mente mi è corsa ai tanti scippi e depauperamenti che ha dovuto subire negli anni il nostro territorio.
Il grande Cesare Zavattini nel lontano 1961 scriveva dell’autostrada del sole, che il suo passaggio era dovuto a ministri che erano impegnati a portare uno svincolo vicino al proprio collegio elettorale, anche a costo di complicare e aumentare notevolmente il costo dell’opera, per cambiare il tracciato originale dell’infrastruttura.
Quindi si sono viste strade tra montagne e nascita di viadotti e viadotti con pendenze e curve con relativo aumento della pericolosità di tratti stradali.
Dalle nostre parti si dice, che l’autostrada Salerno-Reggio Calabria sia stata voluta fortemente dall’allora ministro cosentino Giacomo Mancini, che insieme all’altro potente politico anch’esso cosentino Riccardo Misasi, pare abbia “consigliato” di spostare il percorso verso le montagne, invece di scendere sul mare; che pare annovera la presenza di un viadotto la cui altezza è stata per molti anni la più elevata d’europa.
Si dice, non si sa se è vero, che il tutto fosse dovuto per inglobare nel percorso la città di Cosenza, portatrice di voti per anni dei due politici suddetti.
La nascita sperimentale della sede provinciale dell’INPS di Corigliano/Rossano, non aumenterà le spese o rappresenta un pericolo per nessuno, né probabilmente favorirà il bacino elettorale di nessuno; quantomeno è un atto che dà un riconoscimento a una nuova città che merita ben altro, e che anche con qualche mal di pancia, è la più grande della provincia di Cosenza e di ciò si inizia a prendere atto.

Avv. Luigi Fraia

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