Editoriale. Tam tam per un medico a Castrovillari, e per il tribunale di Rossano?

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Quando si leggono i rapporti e/o gli studi sulla economia della nostra regione, ci troviamo di fronte a veri e propri bollettini di guerra.  Secondo i dati Svimez  siamo l’unica regione d’Italia a registrare un Pil negativo per il 2018.  Emigrazione costante  in sanità,  poche nascite e disoccupazione alle stelle.

Una regione sempre più povera con l’agricoltura che perde il 12,1% della sua economia e con un meno 4,9 per l’industria; un po’ meglio per le costruzioni e i servizi che segnano un dato almeno con segno positivo. Male anche la vergognosa e annosa incapacità della spesa dei fondi POR cioè i fondi europei, che su una dote finanziaria di 2.378,96 milioni registra impegni e pagamenti di molto inferiori.

In questo contesto la federazione nazionale degli ordini dei medici (fnomceo) rileva che la spesa sanitaria pro-capite è di circa 1.600 euro al sud contro i 2000 del centro nord, e ai 2.800 della media europea. Se si analizza, anche, il report della bankitalia di evidenzia la frenata della Calabria anche nella prima parte di quest’anno.

In questa situazione a dir poco eccezionale, la maggioranza del consiglio regionale non approva il bilancio di previsione  e apre l’esercizio provvisorio. Tocca leggere che, in questo contesto, pare che nel settore sanità sarebbe sceso il disavanzo in seguito a una riunione del cosiddetto tavolo Adduce.

Per quanto concerne, la nostra realtà, mi pare che le condizioni in cui versa il nostro ospedale spoke Corigliano Rossano non siano dei migliori, anzi si imporrebbe un investimento di uomini e mezzi eccezionali (non un singolo trasferimento) in una città che con numeri alla mano è la più grande della provincia; invece si galleggia senza una forte ed autorevole presa di posizione che dia dei frutti e non solo degli inutili titoli sui giornali.

Nello stesso tempo si legge di un (dico uno) medico che dovrebbe essere spostato da un Ospedale di una città che ha accorpato il nostro tribunale (pur avendo all’epoca circa la metà del numero di abitanti di Rossano ed attualmente dopo la fusione circa un quarto) che certamente non risolverà tutti i  problemi di un reparto, ma che vede la protesta forte del sindaco che invoca denunce alla Procura della Repubblica per interruzione di pubblico servizio e alla Corte dei Conti per danni erariali, oltre che annunci di mobilitazione del territorio.

Ora non mi interessa giudicare questa presa di posizione di un politico che giustamente tenta di tutelare il proprio territorio, ma il nostro che è stato privato in una notte del Tribunale in modo molto discutibile (per usare un eufemismo) che dovrebbe fare e soprattutto da chi è stato ed è tutelato?

                                                                                           Avv. Luigi Fraia – già presidente del Consiglio comunale ex Comune di Rossano

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