Editoriale. Poli covid, nel disordine generale i contagi salgono

Sulla vicenda dei poli covid negli spoke in Calabria è caos, sebbene sin da gennaio del 2020 erano state poste le basi di partenza mediante un percorso lineare che si atteneva alle indicazioni del ministero della salute. Poi cosa è successo? Non è dato sapere. Nel frattempo esplode la protesta nelle realtà periferiche: questa mattina il sindaco di Cetraro (ospita ospedale spoke) Angelo Aita impedirà il trasloco delle attrezzature mediche e suppellettili della  maggior parte dei reparti all’ospedale di Paola. Trasferimento reso necessario al fine di completare la struttura dedicata a Cetraro del polo covid. A Castrovillari, nei giorni scorsi, grazie alla denuncia di un medico, si sollevava il caso del “Ferrari” (ospedale spoke) che ospitava covid senza sapere se fosse o meno covid, seguiva poi una nota dei vertici secondo cui nessuno autorizzava ricoveri covid nel Pollino. A Corigliano Rossano si sta andando spediti per la realizzazione del covid mediante la costruzione di un percorso dedicato. Ma chi ha dato il contrordine secondo cui i covid possono essere realizzati negli ospedali spoke? Resto un mistero! Il 28 gennaio del 2020, infatti,  la direzione generale del dipartimento Tutela della salute e politiche sanitarie della regione Calabria trasmetteva una nota diretta ai commissari delle aziende sanitarie e ospedaliere, alle commissioni prefettizie, ai direttori delle unità operative di malattie infettive e al presidente degli Ordini dei Medici della Calabria nella quale si annunciava che il ministero della salute  attivava  il numero verde 1500  e si comunicava anche che l’unità operativa di malattie infettive dell’ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro era stata individuata quale riferimento regionale per i pazienti  C-19. Inoltre si chiariva che gli utenti della provincia di Cosenza e di Reggio Calabria s’indirizzavano presso i centri di malattie infettive dei rispettivi capoluoghi, mentre i laboratori  di microbiologia di riferimento erano quelli di  Catanzaro, Cosenza e Reggio.

Per quanto riguarda lo spoke di Corigliano Rossano il 16 marzo 2020 giunge una nota della direzione dell’Asp in cui s’indica al 118 di trasferire i sospetti covid presso lo stabilimento di Rossano, nonostante l’assenza di un percorso dedicato.

Come è noto, le linee guida ministeriali prevedono  che per  i pazienti con sintomi respiratori che accedono al pronto soccorso è necessario prevedere un percorso immediato e un’area dedicata  per evitare il contatto con gli altri pazienti non covid. Il paziente con sospetto va indirizzato al Dipartimento di Malattie infettive, indossando sempre la maschera chirurgica anche durante procedure diagnostiche.  Le stesse linee guide indicano che il sospetto caso covid debba essere trasferito nei dipartimenti di emergenza e di accettazione di II livello ( presenti solo negli ospedali HUB) e non già nei DEA di I livello (presenti negli ospedali spoke). Ma di tutto questo pare non si tenga conto, se è vero come è vero, che nel pronto soccorso di Rossano sono stati tenuti in isolamento (e si continua anche in queste ore)  sospetti covid.

E mentre questa mattina il sindaco di Cetraro tenta di bloccare il trasloco, la presidente della Regione Jole Santelli annuncia che i poli covid devono essere ospitati negli ospedali HUB. E, nel caso di specie, il soggetto attuatore per l’emergenza è proprio la presidente Santelli che ha ampi poteri decisionali. Un caos i cui effetti hanno fatto elevare il numero dei contagiati.

Matteo Lauria – Direttore I&C

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