Editoriale. Le verità scomode di Feltri, mettiamo da parte l’ipocrisia

“Credo che in molti casi i meridionali siano inferiori”. Questa è l’espressione letterale usata da Feltri e che ha scatenato un pandemonio. Ferito il nostro orgoglio calabrese? Si, lo è. E tra chi si sente ferito c’è anche chi scrive, se non altro per senso di appartenenza. Dovremmo domandarci piuttosto il perché un uomo di una certa età, quindi di esperienza, che ha svolto e svolge ruoli di un certo rilievo arrivi ad affermare ciò. Abbiamo il coraggio di farlo o forse non ci conviene? Ci indigniamo per una frase del genere e stiamo zitti laddove dovremmo davvero indignarci, siamo dei meridionali davvero tanto contorti quanto paradossali. Non avviamo una rivoluzione civile e democratica perché l’alta velocità sia stata realizzata al Nord, con tanto di collegamenti con l’Europa e col Mondo, scali aerei a più non posso, autostrade a sei corsie; stiamo in silenzio sui milioni destinati al TAV e magari qui sullo jonio siamo in condizioni da terzo mondo; rimaniamo a bocca chiusa quando si certifica che nella ripartizione del fondo sanitario nazionale, sei regioni del Nord  aumentano la loro quota, mediamente, del 2,36% mentre le regioni del Sud, invece, già penalizzate, vedono lievitare la loro parte solo dell’1,75%, oltre mezzo punto percentuale in meno (ciò significa che il Nord riceve dallo Stato poco meno di un miliardo in più rispetto alle regioni del Sud). Ebbene, accade tutto questo ed altro (l’elenco sarebbe piuttosto lungo) e facciamo le statuine, poi basta una mezza frase di un giornalista, e si scatena il finimondo! Forse abbiamo rimosso il baciamano di un sindaco a Berlusconi durante la campagna elettorale? Così come abbiamo messo da parte le battutacce del leader di Forza Italia all’indirizzo della governatrice Santelli, senza che il popolo della cosiddetta “pari dignità” proferisse verbo? E cosa dire del capitale economico in mano al Nord, ivi incluso gli istituti di credito? O degli appalti vinti al Sud da società del Nord e da queste concesse in sub-appalto a imprese del Sud? Il mondo dei media in mano al Nord, andiamo a guardare la proprietà in capo alle principali testate giornalistiche, e vediamo a chi sono riconducibili… Siamo un Popolo intelligente? Diciamo no a tutto in ossequio a principi ambientalisti e poi abbiamo il mare sporco, l’abusivismo edilizio ovunque, incendi boschivi per via della mafia rurale, non vogliamo inceneritori né termovalorizzatori e paghiamo due volte i rifiuti, una volta nel mandarli all’estero, altra volta a ripagare gli stessi sotto forma di energia. E che dire della mobilità passiva sul fronte della sanità? I dati sono allarmanti! E dei nostri tanti figli che o per lavoro o per studio prendono d’assalto le aree del Nord? Eppure abbiamo delle potenzialità enormi rispetto ai doni naturali che abbiamo in dotazione: mare, montagna, colline, arte, storia, cultura, etc etc etc…

L’analisi richiederebbe ulteriori approfondimenti, anche di carattere storico/culturale/sociologico, ma  per non tediare oltremodo i lettori ci tornerò in altro editoriale. 

Per quanto mi riguarda quando Feltri scrive che “in molti casi siamo inferiori” non mi sento di dargli torto. E non metto mano al capitolo del senso civico, della partecipazione democratica, e del rispetto verso la propria terra. Non a caso, nell’ultimo trentennio, nonostante le posizioni vantaggiose cui gode il  Nord, i movimenti attivisti nascevano proprio in quelle aree, vedi Lega Nord. Siamo, infine, talmente sciocchi come meridionali che quando andiamo al Nord diamo il massimo, qui al Sud siamo scialbi. Questa è capacità? 

Matteo Lauria – Direttore I&C

 

 

 

 

Una risposta

  1. L’Italia per gli italiani è come la mamma, la Calabria per i calabresi è la mamma che possiamo critica noi ma che siamo pronti a difendere se qualcuno l’offende

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