Editoriale. Jonio cosentino, entro il 2100 invaso dal mare

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Osservate bene le due mappe pubblicate, la prima si riferisce all’area di Sibari, la punta che si vede è la foce del fiume Crati, la seconda si riferisce a una piccola parte della costa di Rossano nei pressi del lido di S. Angelo. Le zone in blu su sfondo grigio sono le aree che secondo CLIMATE CENTRAL, organizzazione americana promossa da numerosi scienziati di tutto il mondo saranno entro il 2100( ma probabilmente anche tre o quattro decenni prima, a seconda di come cambierà  il clima) invase al mare. La mappa è consultabile da tutti al seguente  link. https://ss2.climatecentral.org/#14/39.7222/16.5214?show=satellite&projections=0-K14_RCP85-SLR&level=2&unit=meters&pois=hide.

Costa jonica

Per brevità di spazio ho pubblicato solo una piccola parte della nostra costa. Ma analizzandola bene tutta si possono ricavare queste indicazioni:  Rocca Imperiale, Montegiordano, Amendolara, Roseto Capo Spulico, Trebisacce,Cassano-Sibari,Corigliano-Rossano,Mirto-Crosia,Calopezzati,Pietrapaola, Mandatoriccio, Cariati: tutte le aree costiere di questi paesi col ritmo di emissioni attuale sono già sicuramente  in previsione di invasione da parte delle acqua del mare per una profondità che arriva fino a due km nella piana di Sibari( tutto il villaggio di Marina di Sibari sarebbe ricoperto dalle acque) e fino 150-200 mt  verso l’entroterra nella altre zone.  Questa delimitazione cambia a seconda che le emissioni di anidride carbonica in atmosfera restino così come sono ora o aumentino. In questo caso l’ingressione del mare dentro la costa aumenterebbe di un altro km a Sibari e di almeno altri cinquanta metri verso l’entroterra nelle altre zone. L’ente che ha fatto questa previsione per tutte le zone costiere del mondo è finanziato dal governo americano e si avvale degli studi provenienti anche dai satelliti della NASA. Quindi non si tratta di previsioni di un gruppo di scienziati ristretto, ma di previsioni sostanzialmente avallate da un ente del governo americano. Quindi previsioni da prender sul serio. Diciamo che per esempio ogni ipotesi di nuovo sviluppo edilizio o infrastrutturale lungo la nostra costa stante la situazione di previsione prudente che questi scienziati ci hanno fatto dovrebbero tutte essere riviste. La centrale Enel sarebbe sommersa dal mare, Schiavonea in buona parte  finirebbe sott’acqua e la maggior parte delle abitazioni e strade attuali sarebbero sicuramente sommerse dal mare, come pure le zone marine più vicine alla costa dei paesi che ho citato. In alcuni tratti pure l’attuale ss. 106 tra Sibari e Corigliano probabilmente sarebbe invasa dal mare. Non sta a me allarmare le persone, perché queste notizie scientifiche sono a conoscenza del nostro governo italiano, che sa benissimo, ad esempio che tutta Venezia finirebbe pure sott’acqua. Queste previsioni sono basate sul livello attuale di innalzamento del livello del mare a seguito dello scioglimento dei ghiacciai. Naturalmente come e quando questo fenomeno potrebbe realizzarsi sarà la natura a deciderlo, ma in sostanza via via, anno dopo anno con le mareggiate il mare piano piano avanzerebbe fino ai limiti che vengono descritti nelle mappe di cui al link sopra.

Naturalmente l’uomo potrebbe intervenire con opere di difesa molto costose per limitare i danni di questa ingressione del mare, ma si tratta di programmi di investimento che tutti i governi devono cominciare a studiare, perché comunque vada, anche diminuendo le emissioni di anidride carbonica per il futuro il livello del mare è già sicuro che aumenterà più o meno ai livelli che ho descritto nell’articolo. C’è un buon lasso di tempo per intervenire, sono situazioni che riguarderanno i nostri figli e nipoti, è vero. Ma è bene che ognuno sappia quale è la verità che ci propongono gli scienziati che hanno studiato il problema coi soldi del governo americano. Qualora invece lo scioglimento dei ghiacciai per ragioni di mutamento del clima dovesse arrestarsi, allora il fenomeno potrebbe certamente rallentare. È questo ad es. il caso se il clima terrestre dovesse subire un raffreddamento generale a seguito dei cicli di evoluzione solari. Ma per ora non ci sono segnali di questo genere. Confesso che sono stato molto indeciso se pubblicare questo articolo, anche perché non è mia intenzione spaventare nessuno: però una volta che la comunità scientifica ha raggiunto un grado di previsione scientifica così accurata da riguardare anche i dettagli del  nostro territorio, penso che informare i cittadini sia cosa giusta. E sia pure giusto che noi tutti cittadini chiediamo al governo italiano come intende regolarsi.

PROF. FABIO MENIN  gia pres. WWF CALABRIA

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