Editoriale. Il doppiogiochismo della politica e della burocrazia. E le anime nere

Solitamente sono i gatti, secondo una antica leggenda, a cadere sempre in piedi ma una determinata specie di genere umano non scherza neanche. Viene da chiedersi: un’abilità della suddetta specie o doppiogiochismo di chi accusa determinate condotte con spirito populista per poi, una volta raggiunto un ruolo di governo, accondiscende e si adagia al sistema, così da ritrovarsi di fronte al solito gioco delle parti? E quindi si cambia tutto per non cambiare niente? Di rivoluzionari di cartapesta ne abbiamo visti abbastanza: si usa la moralità come bandiera per entrare nella pancia della gente e poi tradire ciò che si dice dai palchi. Avviene ovunque, in realtà nessuno vuole cambiare realmente il sistema perché questo sistema fa comodo a tutti (tranne alla povera gente) e soprattutto a certe oligarchie di potere. È il cosiddetto gioco delle parti, con qualche anima nera che ama tramare dietro le quinte. Ma in queste nostre realtà diviene inutile nascondersi perché alla fine tutto viene a galla. E allora meglio esporsi e metterci la faccia, almeno ci si guadagna in dignità. Abbiamo visto ed avuto di tutto in queste nostre realtà, da elevati consulenti di importazione ad alti burocrati profumatamente pagati. Magari saranno stati degli eccellenti professionisti/burocrati, pronti a millantare che si sarebbe rivoluzionata la macchina comunale, o a profondere nell’opinione pubblica grande e straordinaria innovazione, dalla gestione del personale alle finanze, dai tributi (fenomeno delle cartelle pazze) all’urbanistica, di tutto e di più. Si ha invece, ancora oggi,  tutta l’impressione che l’unico dato negli anni raggiunto  sia stato l’elevato costo a carico dell’erario comunale riconducibile al personale, ma la comunità non ha avuto alcuna percezione di tale crescita o miglioramento. Spesso le corsie preferenziali continuano ad essere le amicizie per vedersi riconosciuto un diritto. È questo l’indicatore da cui partire, non altro. Il resto è e rimane bla bla bla…  

L’attuale sindaco Stasi ha una carriera politica di fronte, non credo abbia voglia di affondare ancor prima di nascere, sarebbe un atteggiamento suicida. Quel che invece è importante sottolineare, non me ne voglia, è l’assoluta necessità di investire sulle nostre professionalità, quelle del posto. Guardare altrove costituisce una offesa alle nostre intelligenze. Con questo non voglio aprirmi a visioni eccessivamente localistiche, ma sicuramente viviamo in un’epoca in cui è un lusso pensare di potersi aprire al mondo, anche perché il mondo raramente guarda a Corigliano Rossano come bacino a cui fare riferimento in materia di professionalità o altro.

Quando si parla di personale comunale è un terreno particolarmente minato. In questo la politica perde di credibilità, tanto chi governa quanto chi fa opposizione, quest’ultima posizionata in un atteggiamento quasi da orologeria. Interviene su alcuni casi e tace su altri. Si parla di recenti nomine esterne e si tengono le bocche cucite sulle assunzioni al polo covid verso cui – da quanto trapela- si pone qualche problema almeno di opportunità politica. Ma non è il tempo di fare polemica, siamo nella fase in cui occorre “tenersi per mano” come da input nazionale, ciò non significa tuttavia inciucio, ma semplicemente tenere alto lo spirito di collaborazione istituzionale sui grandi temi e dividersi su questioni che ne richiedono particolare esigenza. In una vera democrazia a fare la differenza sono le forze di opposizione, ruolo intellettualmente stimolante se svolto con onestà e con senso di responsabilità. Certo, per poterla esercitare occorre essere anche credibili, perché poi si contesta a chi governa ciò che magari nel passato o si è fatto direttamente o indirettamente magari mediante atteggiamenti silenti di connivenza. Riposizioniamoci sul binario dell’onestà intellettuale, perché si ha tutta l’impressione – e non solo nella politica ma anche in organi chiamati a produrre giustizia – che si stia perdendo il senno della ragione. Nessuno risponde a nessuno, e ciascuno agisce con strafottenza nel raggiungimento di interessi personali. Fino a quando poi accade l’irreparabile e allora diviene inutile dare vita alle solite lacrime di coccodrillo…  

Matteo Lauria – Direttore I&C

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